Teodoro Margarita: "Bioregionalismo come consapevolezza del proprio vivere nel luogo"

Un'azione bioregionalista sul Lambro

A qualcuno non sarà sfuggito che nei giorni scorsi ad Aliano, Basilicata, il “paesologo” Franco Arminio ha organizzato un fine settimana sui luoghi nei quali Carlo Levi ambientò il suo “Cristo si è fermato ad Eboli”, un romanzo basato sul confino dello scrittore nel paese lucano.

Un libro da rileggere e da meditare. Ad Aliano, con il patrocinio della regione Basilicata, si sono incontrati provenienti da tutta Italia persone, associazioni che praticano il riabitare i luoghi come i borghi degli appennini più interni e che sono in via di spopolamento.

Tra le azioni “paesologiche” intraprese durante queste giornate, quella davvero efficace di scalare i calanchi che degradano dal paese di Aliano e di piantarvi nelle fessure più recondite, suscettibili di riceverle e di sostentarle, delle ginestre, essenza pioniera ed estremamente resistente.

Orbene, il bioregionalismo non è innanzitutto, riaccorgersi che viviamo i luoghi? Non è mettere il piede fuori dalla dannata automobile e rendersi conto che tutto ciò che ci circonda è degno di essere guardato, ammirato, annusato, toccato, vissuto?

Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2012/09/teodoro-margarita-bioregionalismo-come.html

Paolo D'Arpini

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