LA SINISTRA ED IL DESERTO DEI TARTARI.

C’era una volta la speranza che ci induceva a pensare che avremmopotuto testimoniare alla nascita di una sinistra rinnovata nellospirito e nelle ambizioni, ed unita nei programmi. Una sinistra cheavrebbe valorizzato l’essenza del socialismo, anche esso rinnovatonelle prospettive strategiche, amplificandone i caratteri didemocrazia, di solidarietà e di giustizia sociale in una societàpovera ed impoverita nell’anima. C’era una volta la consapevolezzadiffusa che, senza una politica socialista, le società martoriatedalla ferocia del capitale e del potere avrebbero subito deformazionisociali, culturali e comportamentali con il tempo irreversibili, lequali avrebbero reso ancor più complicato la ripresa di un fronte dilotta autonomo ed ampio. Con il trascorrere del tempo ci siamo resiconto della vaghezza e della aleatorietà di tali speranze ed in unmondo che navigava, e tuttora naviga, verso i poteri forti ecostituiti, senza ostacoli, con continua perseveranza, ci rendiamoconto dello smembramento dell’alternativa socialista e di sinistra. La diaspora socialista è in moto da tanto tempo così come lo è quelladi sinistra e, temo, sia un processo quasi-irreversibile. Sino adoggi, infatti, non siamo stati capaci di riassorbire in un unico luogoi socialisti dispersi nei mille rivoli dell’associazionismo, deimovimenti e dei partiti. Come pensiamo di poter incanalare in un'unicaprogettualità le diverse sfaccettature della sinistra? Noto tantastanchezza e, soprattutto, troppa pigrizia. Per carità, c’è ancora un partito, per quanto piccolo, chenominalmente si rifà al socialismo e che, avvolte, riceve da parte miaqualche critica. Facendone parte, al PSI spedisco la mia visionepolitica sul futuro del partito e del socialismo, la quale non sempreviene apprezzata. Anzi, vi dirò, le mie missive mi hanno ripagato conqualche epurazione virtuale e diverse accuse di “essere scomodo”. Sono convinto che il socialismo italiano debba riacquisire un propriacentralità ed una propria autostima attraverso un profondorinnovamento etico, culturale ed umano, e questo processo di rinascitanon potrà avvenire, ahimè, all’ombra di altri soggetti, certamente piùvoluminosi e tendenzialmente maggioritari. Peccato tendenzialmentemortale, per il benessere di pochi, che coinvolge altri pezzi dellasinistra italiana, come avviluppati in una forza centripeta direttaverso forme neocentriste che spoglia, chi vi entra, di progettualità,di onore e di speranza. Il socialismo deve ricostruirsi intorno ad un progetto aperto,inclusivo, altamente democratico ed etico. Tale progettualità devecoinvolgere tutti, anche il PSI, e deve essere promotore di unaricomposizione della diaspora socialista. Sintesi di tutti quei filoniche formano il socialismo italiano, solo tale progettualità potràessere il volano con cui ripensare una sinistra in Italia.

\Manuel Santoro – 15/09/2012 http://manuelsantoro.com/ –Emanuele “Manuel” SantoroPartito Socialista Italiano e Direttivo nazionale della Lega dei Socialistihttp://manuelsantoro.com/

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