Lettera di italiani che vivono in Italia

Settembre 2012

Cari italiani, e figli e nipoti di italiani, che vivete in Venezuela,

siamo persone di diverso orientamento politico e culturale e viviamo in diverse città e paesi d’Italia. Sentiamo il bisogno di contattarvi a proposito delle importanti elezioni che il 7 ottobre si svolgeranno in Venezuela.

Non vogliamo dilungarci. Il nostro invito è chiaro: vi esortiamo a votare per Hugo Chávez, o meglio per quello che egli rappresenta. Per continuare e migliorare le realizzazioni sociali, economiche, politiche e ambientali che hanno caratterizzato la sua presidenza finora, pur con tante difficoltà e inevitabili errori.

Vi scriviamo con tutta l’umiltà del caso, poiché noi non viviamo in Venezuela, anche se alcuni fra noi conoscono bene quel grande paese. Conosciamo in compenso gli accadimenti in Italia. Li viviamo sulla nostra pelle.

Da quel che noi vediamo, l’America Latina sta sperimentando il futuro, un futuro di solidarietà, pace e dignità, l’Europa non sta andando affatto nella stessa direzione. La dittatura dei mercati finanziari e l’insostenibilità di un modello di sviluppo che non vi auguriamo stanno producendo molte vittime e la situazione è destinata a peggiorare. Disoccupati e imprenditori caduti in povertà fanno scioperi e protestano ma non sono ascoltati. Molti si tolgono la vita. I più fortunati, quelli che lavorano regolarmente, vedono allontanarsi il momento della pensione. Le scuole sono allo sfascio. L’insicurezza è totale. Certo, rimangono i privilegiati, quelli che hanno enormi rendite e proprietà. E fra loro i politici.
Il gap fra classi medie e basse e quelle abbienti aumenta.

L’attuale governo italiano non è stato eletto. È stato nominato. Ed è un governo di banchieri. Ci rimane una bellissima natura; ma le speculazioni e l’ignoranza interessata ne hanno rovinato gran parte.

Purtroppo l’Italia sta gettando via il meglio delle sue tradizioni, annullando i vantaggi culturali acquisiti in secoli.

In un bel libro di Manuel Scorza, La danza immobile, una francese dice al suo amico peruviano: “L’Europa è morta”. Ecco, abbiamo un po’ questa sensazione.

L’America Latina invece è in cammino. È la sua ora. E riteniamo che il presidente Hugo Chávez abbia avuto un ruolo importante in tutto ciò, insieme ad alcuni altri presidenti eletti a partire dalla seconda metà degli anni ‘90. Prima, l’America Latina era sprofondata in dittature sanguinarie o calpestata da governi neoliberisti che non si curavano della popolazione. Era priva di sovranità e di prestigio a livello internazionale. Era, in modo umiliante, il cortile di casa degli Stati Uniti.

Da quando il vento è cambiato in buona parte del vostro continente, sono stati raggiunti risultati incredibili, in pochi anni. E il Venezuela è da considerarsi un capofila, grazie all’uso sociale dei proventi del petrolio a livello nazionale e internazionale. Leggiamo che l’Onu ha dichiarato il vostro Paese libero dall’analfabetismo. La salute per tutti non è più un mito. La pensione arriva molto prima che in Italia. Le ore di lavoro stanno diminuendo. Non è un caso che agli investimenti sociali sia destinato addirittura il 42,5% del bilancio statale. E che persino Capriles Radonsky non abbia potuto fare a meno di riconoscere le indiscutibili conquiste sociali realizzate dal governo bolivariano nei diversi ambiti dell’educazione, della cultura, della salute, dell’alimentazione, della politica abitativa, delle pensioni, del salario minimo (malgrado nel suo programma si preveda proprio un taglio degli investimenti in campo sociale).

Il progetto di integrazione regionale chiamato ALBA è un esempio per il mondo di quel che deve essere la solidarietà internazionale: complementarietà, cooperazione, riduzione delle asimmetrie, azioni in comune, anche per la pace nel mondo. A proposito: mentre l’Italia continua a partecipare servilmente a guerre che creano devastazione a casa d’altri, l’America Latina è sempre più in pace.

Ci auguriamo che il modello ALBA, per la cui nascita il ruolo di Hugo Chávez è stato determinante, persegua sempre più l’obiettivo della giustizia anche ecologica, per una armoniosa convivenza con il pianeta. Ciò richiede anche un cambiamento negli stili di vita individuali e collettivi, un superamento di quanto è insostenibile, energivoro, dissipatore di risorse scarse, violento per gli altri esseri umani e per tutti gli esseri viventi. Questa riconversione dell’economia e della vita richiederà una collaborazione fra popoli prima ancora che fra governi. E su questo, forse, perfino qui in Italia stiamo facendo qualcosa. Ma non certo con l’aiuto del governo.

Per queste ragioni, sarà una gioia per noi se la comunità italiana deciderà di non gettare via un’esperienza che ha ancora bisogno di tempo ma che ha già percorso tanta strada.

Se fossimo venezuelani o avessimo il privilegio, che avete voi, della doppia nazionalità, voteremmo per Chávez.

Nella speranza che a questo primo contatto ne seguano altri, vi ringraziamo per la vostra attenzione.

Geraldina Colotti, giornalista, Ciro Brescia, Maria Vittoria Tirinato, redazione “AlbaInFormazione” ed educatore di strada (Italia, Napoli), Marinella Correggia, ecoattivista contro le guerre e scrittrice, (Italia, Torri in Sabina), Claudia Fanti, giornalista (Italia, Roma), Vincenzo Brandi, ricercatore scientifico, Roma, Marcello Gentile, piccolo imprenditore, Milano, Stefania Russo, impiegata, Roma, Maria Vittoria Tirinato, educatrice, Napoli, Giovanni Avena, direttore agenzia Adista, Roma, Angelica Romano, ricercatrice, Napoli, Valeria Sonda, operatrice sociosanitaria, Padova, Paolo Primiani, ingegnere, Napoli, Carla Giovanna Razzano, pensionata, Roma, Paolo Bertagnolli, pensionato e volontario, Bolzano, Vito Barone, pensionato, Roma, Livia Razzano, casalinga, Roma, Pierangela Zanzottera, organizzatrice teatrale, Milano, Claudia Razzano, pensionata, Roma, Enrica Paccoi, impiegata, Roma, Marco Palombo, operatore sociale, Roma, Dario Bertetto, libero professionista, Roma, Francesco Santoianni, architetto, Napoli, Lina Miele, dirigente comunale, Napoli, Luciano Vasapollo, docente universitario, Roma, Rita Martufi, ricercatrice Cestes, Roma, Sergio Cararo, giornalista, Roma, Michele Boato, docente di economia, Mestre, Gabriele de Martino di Montegiordano, bibliotecario, Napoli, Dario D'ari, Anestesista, Napoli, Daniele D'Ari, Fotografo, Napoli, Rosa Bartiromo, Psicologa, Napoli, Fabrizio Greco, Napoli, Fabrizio Rossetti, Napoli, Ferdinando Pesce, architetto, Torri in Sabina, Pier Paolo Palermo, traduttore, Napoli, Daniele Maffione, Napoli, Arianna Ussi, Insegnante, Napoli, Stefano Viscardi, Napoli, Marco Nieli, insegnante, Napoli, Carlo Amirante, Costituzionalista, Napoli, Maria Cristina Basso, Napoli, Maria Cossu, ostetrica, Venezia, Giovanni Sarubbi, giornalista, Avellino, Marco Santopadre, giornalista, Roma, Marco Benevento, impiegato, Roma, Paola Tiberi, casalinga, Roma, Rosa Maria Coppolino, dipendente pubblica, Roma, Roberto Battiglia, dipendente pubblico, Roma, Nadia Schavecher, operatrice sanitaria, Milano, Nicoletta Crocella scrittrice, Viterbo, Mariarosa Milna Vita, pensionata, Castel Focognano, Giorgio Rossi, pensionato, Chioggia, Valentino Correggia, coltivatore diretto, Rocca d’Arazzo (Asti), Anna Maria Dall’Occhio, collaboratrice editoriale, Milano, Sebastiano Cosenza, commercialista,. Milano, Loretta Mussi, medico, Roma, Roberto Scorsani, guardia giurata Roma, Riccardo Scanarotti, Borgoratto Mornirolo, Pavia, Gianmarco Pisa, Napoli, Marco Nebuloni, Monza, Alexander Hobel, Napoli, Daniela Bono, Roma, Nicola Nardella, Napoli, Michele D'Ambra, Ischia (Na), Giampaolo Petrucci, giornalista, Roma, Antonio Lupo, medico, La Spezia, Fabio Nicolucci, dentista, Roma, Eletta Cucuzza, giornalista, Roma, Andrea Vento, docente di geografia economica, Pisa, Antonio Vermigli, attivista internazionale, Quarrata, Cinzia Thomareizis, attivista internazionale, Giorgio Massi, ammiraglio, Roma, Maria Luisa Naro, insegnante, Roma, Franco Dinelli, ricercatore Cnr, Pisa, Aldo Zanchetta, attivista internazionale, Lucca, Serena Romagnoli, insegnante, Roma, Ingrid Colanicchia, giornalista, Roma, Davide Secone, Fabiola D'aliesio, Massimo Amore, Igor Papaleo, Luigi Sito, Vincenzo Cinque, Francesco Rubino, Chiara Pollio, Genesio Panza, Fabio Matteo, Stefano Biffi, Roberto de Filippis, Giorgia Sorace, Ettore Trozzi, Giuseppe Sgambato, Carmine Tomeo, Nello Acampora, Pina Palumbo, Stefania Persico, Gaia Capogna, traduttrice, Marco Perilli, avvocato, Fabrizio Alessandrelli, impiegato, Claudia Capolupo, impiegata, Anna Maria Dallocchio, ex insegnante, Chiara De Poli, funzionario pubblico impiego, Ludovica Eugenio, giornalista, Francesco Biagi, studente universitario, Domenico Carella, impiegato, delegato sindacale, Giuseppe Tadolini, medico ospedaliero, Lucia Agrati, operatrice sociale.

Aderiscono e fanno proprio questo messaggio i seguenti italiani che vivono in Venzuela:

Mario Neri, imprenditore (Caracas), Cecilia Laya, economista (Caracas), Attilio Folliero, insegnante (Caracas).Giulio Santosuosso scrittore (Caracas ) Giordano Bruno Venier architetto (caracas), Neri Antonio stilista ( Puerto La Cruz ) Evelia Ochoa pensionata (Caracas ) Mario Gallo comerciante (Maracay Pietro Altilio industriale (Caracas ) Isa Carrascon Pensionata (Caracas ) Elio Gallo (Caracas) Concenzio Zavatti (Caracas) Giuliana Germia casalinga (Caracs )

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