Al ministro per i beni e le attività culturali – Per sapere – premesso che:
– l’Abbazia Florense e’ il più antico ed imponente monumento di San Giovanni in Fiore, la cui origine risale agli inizi del 1200 e presenta caratteristiche tutte sue che sono divenute peculiari dell’architettura florense; – nonostante periodici rimaneggiamenti e pur tra alterne vicende, la struttura abbaziale florense presenta ancora oggi molti degli elementi architettonici originali quali il portale e alcune murature, nonché i simbolici rosoni lobati, espressione piena di spiritualità tipicamente Gioachimita; – l’Abbazia Florense versa in condizioni estremamente critiche, con pericolose lesioni alla struttura che ne compromettono la stabilita’; – oggi non si possono visitare i cori notturni dell’Abbazia, perche’ l’accesso e’ chiuso, ma si potrebbe entrare dando una spallata a una porta del Centro studi Gioachimiti, ubicato nell’ala est; i sotterranei sono scarsamente illuminati e pressoché inaccessibili; le ossa di Gioacchino si trovano nella navata sinistra, in un angolo lasciato assolutamente al buio; – nell’agosto del 2007 erano iniziati i lavori di consolidamento, restauro e rifunzionalizzazione del monumento, con i finanziamenti elargiti dal Pit Sila; – il monumento, pero’, venne sequestrato cautelativamente dalla Procura di Cosenza poiché secondo l’Autorita’ di vigilanza sui Lavori pubblici i tecnici dei lavori erano stati nominati irregolarmente con delibera di giunta municipale in violazione della normativa sugli appalti ed i diversi contenziosi apertisi tra Soprintendenza, Comune e Società appaltatrice hanno portato al fermo dei lavori; – tra l’altro e’ stato inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica sulla vicenda che ha coinvolto la residenza sanitaria assistenziale ubicata in locali dell’Abbazia; – infatti, i locali della residenza sanitaria assistenziale, interni al complesso, secondo le indagini svolte dai Carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio culturale (Ntpc) di Cosenza, sarebbero di proprietà del Comune di San Giovanni in Fiore, tanto che dal 1946 al 2006 la parrocchia ha gestito anziani bisognosi in quei locali con la concessione del comodato gratuito degli immobili da parte del Comune; – nel 2006 il parroco del tempo cedette ufficialmente l’attività per debiti accumulati e con la nuova gestione l’attività divenne lucrativa; – esiste anche un documento, rilasciato dal dirigente del tempo dell’Ufficio legale del Comune di San Giovanni in Fiore, con cui la Regione Calabria accredito’ nel 2007 la residenza socio-sanitaria in questione, benché si trovasse in locali di proprietà del Comune e non esercitasse l’attività dal ’46; – la vicenda della residenza sanitaria assistenziale interna all’Abbazia si aggiunge al degrado generale in cui si trova l’intero bene monumentale:
– quali urgenti iniziative intenda attuare per accertare le eventuali responsabilità del lungo fermo dei lavori dell’Abbazia Florense, per incentivare la ripresa degli stessi e affinché vengano salvaguardate la memoria, la cultura e l’arte di questo prezioso monumento calabrese.
on. Angela NAPOLI
Roma, 13 settembre 2012