GIANNI FARINA: "ACCOLTO UN MIO ORDINE DEL GIORNO SUL RAFFORZAMENTO DELLA PROMOZIONE TURISTICA ALL’ESTERO"

“Il turismo, soprattutto in questa fase di crisi così acuta sul pianoeconomico e sociale, è una grande spinta verso la ripresa e, per noi, unafonte certa di ricavi, in Italia e all'estero. Nel 2010 si sono verificaticirca 45 milioni di arrivi nel nostro paese e un introito di 29 miliardi;nell'ultimo anno il comparto si è sviluppato di un ulteriore 5%. Lepercezioni di diritti amministrativi da parte dei nostri consolati, per lasola concessione dei visti di ingresso in Italia, sono aumentate mediamentenell'intera rete del 14%. Non si può dunque parlare di sviluppo del paese, come si è fatto in questigiorni alla Camera per la conversione del decreto sulle misure urgenti perla crescita, senza affrontare il nodo cruciale di un serio impegnopromozionale del turismo italiano nel mondo. Da questa premessa sono partito – ha dichiarato l'on. Gianni Farinariferendosi ad un ordine del giorno, da lui presentato assieme aglionorevoli Fedi, Garavini e Porta, accolto dal Governo – per richiamarel'esecutivo ad una maggiore determinazione in questa direzione e ad unamigliore calibratura di alcune misure. Di fronte ai maggiori compiti promozionali e amministrativi che si pensa diaffidare all'ENIT, prevedere – ad esempio – un contingente per l'estero disoli 50 funzionari sembra francamente inadeguato e riduttivo. Una più equilibrata organizzazione di questi uffici li renderebbe più idoneialle attività di raccolta e di istruttoria dei visti, che oggi sono spessoappaltate a soggetti estranei. Ne potrebbe derivare un flusso di risorsecapace di alimentare poderosamente la promozione dell'Italia nel mondo. Non voglio tacere un motivo di perplessità su un punto per il quale ilGoverno non ha dimostrato un'analoga sensibilità. Mi riferisco al fatto dimettere le sedi dell'ENIT nei consolati e nelle ambasciate, che per loronatura sono luoghi riservati e soggetti a controlli di sicurezza. Gli ufficiENIT, ancora più di ieri, dovrebbero essere vetrine dell'Italia nel mondo, enon luoghi di improbabile accesso. In ogni caso, l'offerta di turismo per noi dovrebbe avere una bussolafondamentale, quella dei 60 milioni di persone che guardano al paese delleloro origini con curiosità e simpatia. Nessun altro paese ha una leva come questa. Anche se il Governo su questiaspetti continua a manifestare una certa incomprensione, mi auguro che ilpiù diretto collegamento delle attività promozionali con i nostridiplomatici possa essere un'occasione da non perdere per coinvolgere inquesto lavoro i veri agenti dell'Italia nel mondo, vale a dire irappresentanti delle comunità e le forze dell'associazionismo, soprattuttoregionale. Dopo gli impegni che il Governo ha assunto accogliendo il nostroordine del giorno, mi auguro che si proceda veramente su questa strada. Nonper fare un piacere agli italiani all'estero, ma nell'esclusivo interessedell'Italia”.

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