COM.IT.ES. E C.G.I.E. COSTI E RINVIO

Lo avevamo ipotizzato da subito; anche quando altri insinuavano perplessità d’altra natura: il rinvio delle elezioni dei Com.It.Es. e del C.G.I.E. è principalmente dipeso da una mancanza di denaro nelle casse del MAE. Chi avesse ancora dubbi o riserve, può sempre consultare il dettato di cui al D.L. 67/2012 che chiaramente specifica il profilo economico delle strutture consultive di base ed apicali la cui gestione non dovrà essere superiore a due milioni d’Euro. Il voto informatico è solo una ciliegina sulla torta, frutto di una ricetta nota e, a nostro avviso, applicabile anche al voto politico e referendario già dal prossimo anno. Non ci sono, invece, novità strutturali in quello che potrà essere il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, né nei Comitati degli Italiani all’Estero che, nel 2014, dovranno scegliere i Connazionali oltre frontiera con le carte in regola per essere membri del C.G.I.E. strutturato, come abbiamo appurato, con la stessa mastodontica composizione e costi di tutto rispetto. Certamente fuori della linea d’austerità tanto voluta dal Professore che continua ad essere l’unico artefice della vita socio/economica del Bel Paese. Per la verità, noi c’eravamo mossi, in tempi non sospetti, per segnalare l’opportunità di rivedere la composizione numerica del C.G.I.E. e le sue principali peculiarità; con un numero non superiore a 65 e tutti eletti dall’estero. . In sintesi, anche per non essere ripetitivi, ipotizzavamo un numero minore di Rappresentanti ed una diversa dislocazione operativa indipendente dal Ministero degli Affari Esteri. La nostra posizione è stata, da subito, chiara. Gli italiani nel mondo potrebbero preferire una struttura consultiva dipendente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che rappresenterebbe, sino a prova contraria, la sintesi di quella che noi consideriamo, ed è, la linea politica della maggioranza parlamentare. Quindi, meno elementi (-30%) e tutti eletti nelle Ripartizioni in cui è divisa la nostra Circoscrizione Estero. Il sistema di voto potrebbe essere proporzionale. Anche le spese dovrebbero essere di pertinenza presidenziale discusse e portate in Aula sotto forma di bilancio preventivo. La presenza di pochi funzionari ministeriali ( senza diritto di voto) potrebbe, poi, garantire, il seguito formale e burocratico delle decisioni del C.G.I.E. rinnovato. Maggiore importanza dovrebbe essere, poi, attribuita ai Com.It.Es. (Legge 286/2003) con più specifiche opportunità operative anche vincolanti. Insomma, prima di tornare a votare organismi tanto importanti, suggeriamo una rivisitazione della legge che li ha istituiti. Sempre che, il nuovo Esecutivo, finalmente non “tecnico”, decida, come auspichiamo, una più radicale trasformazione del C.G.I.E. ( la nostra tesi su un Ufficio per le Politiche Sociali degli Italiani all’Estero-UPSIM è nota ).

Giorgio Brignola

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