Senatori, non voglio annoiarvi con le solite lungaggini della comunicazione.
Volevo solo dirvi che la legge Fornero e i relativi decreti sugli esodati hanno generato discriminazioni a non finire.
In uno Stato di diritto questo non può certo essere tollerato.
Io sono un'esodata di Poste Italiane, che ha sottoscritto l'accordo di esodo individuale a metà del 2011, e il mio contratto si è risolto (come prevedeva l'accordo) il 31 marzo 2012 e cioè successivamente al 31 dicembre 2011, data limite fissata nel decreto Salva Italia, dal 1000proroghe e adesso nell'art 22 della Spending reviw.
Sono uscita dal lavoro con 40 anni di servizio e contributi e quando ho firmato il mio diritto alla pensione partiva da aprile 2013.
Non rientro nei derogati dei 65.000 e 55.000, solo perchè ho lavorato 3 mesi in più degli altri esodati, ma maturo prima dei 120.000 salvaguardati il diritto alla pensione (pensate prima di una buona parte dei 65.000 e prima di tutti i 55.000 che la devono maturare nel 2014 un anno dopo di me).
Per questo motivo è giusto approvare in fase di discussione alla Commissione del Senato l'emendamento che tenga presente la data della firma degli accordi e non la data di uscita dal lavoro.
Gli emendamenti presentati dai vari gruppi parlamentari di ogni forza politica al riguardo di questa casistica e cioè: 22.1-22.2-22.21-21.23-22.29-22.30 danno la possibilità di fare rientrare la platea di esodati firmatari nel 2011 ma usciti nel 2012.
Non siamo tanti, siamo solo 116 ex postali e 84 ex dipendenti IBM, ma come gli altri abbiamo il diritto di essere salvaguardati anche noi che rispetto agli altri abbiamo lavorato di più.
Grazie per avermi ascoltato.
Vanessa Longari