“Frongia (lisiapp) , ancora violenze sui poliziotti penitenziari”

Quando i riflettori dei media si accendono sul dimenticato mondopenitenziario è sempre un evento da salutare positivamente. Purtroppociò avviene non per indagare, approfondire o esaminare le tante,troppedeficienze e criticità del sistema ma, quasi esclusivamente, perraccontare fatti di cronaca o di vite che si spengono dietro lesbarre. Lo sfogo avviene attraverso una nota del Libero SindacatoAppartenenti Polizia Penitenziaria (Lisiapp) per voce del suosegretario generale aggiunto Luca Frongia, “Da tempo denunciamo comeil sistema penitenziario non assolva più ai compiti che laCostituzione gli affida, determinando condizioni incivili didetenzione e infamanti di lavoro”. Lo facciamo sottolinea Frongia quotidianamente inascoltati e,purtroppo, nell’indifferenza della stampa, della politica e dellasocietà che solo occasionalmente recuperano un’attenzione verso unmondo che, in genere, si preferisce ignorare. Invece, quellediscariche umane, quelle città fantasma che sono le nostre prigionihanno bisogno dell’attenzione mediatica e sociale. A questo continuala nota si potrebbe contribuire ad alimentare una coscienza socialesul dramma che ogni giorno si vive oltre le mura. Un dramma fatto disolitudine, di diritti negati, di abusi , di soprusi, di violenza, didegrado. L’impegno quotidiano afferma il dirigente sindacalista, in condizioniinenarrabili, del personale di polizia ci consegna storie di ordinariastraordinarietà. E’ il caso di agenti aggrediti presso la strutturadetentiva di Como, con un tragico bilancio per il personale di PoliziaPenitenziaria: nove agenti feriti e un sovrintendete”.”La violenza,e il non rispetto dello stato da parte del detenuto diorigine extracomunitario – sottolinea Frongia – ha letteralmente messoa repentaglio l'incolumità del personale, intervenuto per “sbarricare”il detenuto in cella in un azione di protesta”.“Siamo un Corpo di Polizia dello stato in totale abbandono e allosbando” sbotta il numero due del Lisiapp che fa notare che“dall’inizio dell’anno ormai non si contano piu gli agenti feriti aseguito di aggressioni gratuite subite dai detenuti”.Oltre la metà dei feriti ha riportato diagnosi di oltre 40 giorni(lesioni gravi). Alcuni porteranno per tutta la vita i segni del loroimpegno e della loro dedizione . Ma di loro non si parla commentasconfortato Frongia. Purtroppo siamo seppelliti dalla e nellaindifferenza totale. Magari ma sicuramente noi non lavoriamo peressere sfregiati, feriti, aggrediti, umiliati.Noi vorremmo lavorare per riconsegnare alla società persone rieducate,che nella società dovrebbero essere reinserite. La verità e la realtàpurtroppo e ben diversa, oggi nelle carceri si ammassano persone allastregua di animali all’ingrasso. Si lasciano al proprio destinomigliaia di poliziotti. Personale cui è sistematicamente negato ildiritto. Il diritto al riposo, alle ferie, alla possibilità di potersiorganizzare la propria vita privata. Ma tutto ciò sottolinea ildirigente Lisiapp, evidentemente, non fa notizia. Non parlate diquesto mondo fatiscente, spesso puzzolente, ma in compenso,sicuramente, fa piu notizia i nostri presunti abusi. Ma, almeno,quando ne parlate chiamateci con il nostro nome: polizia penitenziariae poliziotti penitenziari. Non agenti di custodia, secondini, guardiecarcerarie. Non è solo per la vostra cultura. E’ perché avete ildovere di informare. Bene e correttamente conclude Frongia. Li.Si.A.P.P.LIBERO SINDACATO APPARTENENTI POLIZIA PENITENZIARIASEGRETERIA GENERALESegreteria Organizzativa – Ufficio Stampa e Webvia della trasfigurazione 5 – 00165 ROMATel/Fax 06/58203648 – info@lisiapp.it – www.lisiapp.itsegreteria.generale@lisiapp.it

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