Il problema non è il voto per corrispondenza, ma la sua messa in sicurezza
“Il sollecito del Presidente della Repubblica a riformare la legge elettorale non deve cadere nel vuoto. Tutti gli italiani meritano una democrazia migliore. La legge elettorale nazionale, il ‘Porcellum’, è un’esperienza da archiviare. E parallelamente va riformata anche la legge che disciplina il voto dei quattro milioni di italiani residenti all’estero. Serve una riforma del sistema di voto che lo renda più sicuro, senza rinunciare a garantire l’effettività del diritto a tutti i cittadini”. Questo il messaggio di Laura Garavini, deputata del Partito Democratico eletta nella Circoscrizione Europa, al convegno promosso dal ‘Centro Altreitalie’ sulla legge che ha introdotto il voto per corrispondenza e la rappresentanza parlamentare espressa nella circoscrizione Estero.
“La circoscrizione Estero rappresenta lo strumento più adeguato per garantire la rappresentanza dei cittadini residenti fuori dai confini nazionali. E il voto per corrispondenza è il modo migliore per assicurare a tutti la possibilità di esprimere la propria volontà”, ha detto la deputata PD.
“Il vero problema non è il voto per corrispondenza, ma la sua messa in sicurezza. Attraverso i nostri capigruppo PD di Camera e Senato abbiamo proposto soluzioni concrete e ragionevoli. Prima di tutto proponiamo che i cittadini che intendono votare all’estero debbano farne formale richiesta. Un modo semplice per garantire la legalità del voto ed evitare la dispersione e lo scambio dei plichi elettorali”, ha spiegato Laura Garavini, che si è detta favorevole anche alla sperimentazione del voto elettronico, “purché venga adottato con sufficienti garanzie di certificazione e su richiesta dell’elettore”.
La deputata PD ha infine ribadito l’importanza degli organismi di rappresentanza – Comites e Cgie – che “consentono ai parlamentari eletti all’estero, grazie al collegamento diretto con le collettività, di svolgere al meglio il loro compito”.