INSIEME si radicherà  sui territori di residenza all’estero. Farà  di sé una lobby all’americana

di Melo Cicala Presidente di INSIEME

E’ venuto il momento di unire le nostre forze e di fare di tanti un tutt’uno. Anni di permanenza in America ci hanno insegnato il valore e la potenza delle lobbie. Gruppi di uomini e donne che condividono le stesse problematiche e gli stessi interessi che allunisono si muovono per la soluzione delle loro necessità. In America, terra di residenza del sottoscritto e di Salvatore Ferrigno, INSIEME si muoverà in questa ottica distillando le migliori presenze sul territorio e supportandole nelle istituzioni. INSIEME farà in modo che questa massa di italiani incida presso i poteri locali facendo eleggere suoi rappresentanti nei posti che contano. Non dimentichiamoci che sono 395 gli italiani che siedono nelle istituzioni più importanti di tutto il mondo distinguendosi per capacità e valore. Abbiamo questa forza, siamo certi di potevi riuscire. In tanti anni ho conosciuto ed incontro tante eccellenze italiane in tutti i rami ed in quasi tutti i settori della società americana. Si tratta di imprenditori, professionisti, commercianti, artigiani che con il bagaglio del loro saper fare si fanno preferire a tanti altri che questo estro non hanno. Finanche i pensionati che dopo tanti anni di duro lavoro, difficoltà ed anche mortificazioni con una madre patria né madre e né patria, hanno vinto ogni avversità. Essi sono diversi perché sono dotati di una filosofia antica che resiste ai tempi e che invece apporta sempre novità nella modernità che ci troviamo a vivere.
Salvatore Ferrigno con INSIEME apre due fronti di lavoro politico dunque: uno sui luoghi di residenza ed un altro in Italia al cospetto delle istituzioni italiane. A differenza dei vecchi andazzi, Ferrigno si pone il problema dei problemi aggregare tutte le forze sul campo, e sono tante, ed INSIEME costituire dei blocchi unici e numerosi a mezzo dei quali proporre e chiedere di risolvere i problemi senza timori riverenziali. Per quanto possa sembrare velleitario lo scopo si Salvatore Ferrigno, dobbiamo parimenti ammettere che è di una semplicità deduttiva disarmante. Immediatamente viene da dire: Ma perché non lo si è pensato prima? Forse non è questa la domanda esatta da porre oggi. Prima non era facile date le condizioni di assoluta inesperienza degli eletti all’estero. Essi erano non solo spaesati ma anche intimoriti enormemente dalla nuova vita parlamentare al cospetto di tanti politici di lungo corso marpioni e volponi. La domanda che sarebbe logico porsi è invece questa: Perché nessuno ancora oggi, tranne Salvatore Ferrigno, non propone le stesse cose?
Qui la risposta sarebbe semplice: manca quella onestà intellettuale che renderebbe le cose migliori e più trasparenti. Non lo si dice, non lo si pensa e neanche lo si propone perché non conviene, perché gli orticelli non devono diventare campi, perché gli interessi dei singoli deputati non devono essere intaccati, perché questa apertura onesta e legittima metterebbe in crisi i loro equilibri di potere. Lo vediamo. L’esperienza di monitoraggio del lavoro degli eletti all’estero ci ha insegnato proprio questo. Abbiamo assistito ed assistiamo a deputati e senatori eletti all’estero pieni di cariche e di nomine. Ciascuno, non tutti, di questi annoverano nel loro palmares presidenze e vicepresidenze, coordinamenti, responsabilità di intere aree continentali, Comites, CGIE e chi più ne ha più ne metta. Roba che se volessero svolgere a tutti gli effetti e con i crismi giusti, non avrebbero neppure il tempo di dormire. Salvatore Ferrigno è l’unico che ha posto e pone questo problema ecco perché chiede che tutti INSIEME ci coalizziamo per fare fronte alle necessità che sorgeranno durante la legislatura. E’ un bel segno di onestà, di maturità politica che Ferrigno ci propina con il suo solito modo di parlare pacato e convincente tipico di chi non nasconde nulla.

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