Sulle riforme costituzionale e istituzionali in corso e in discussione in Parlamento, ci sarebbe molto da ridire, spesso ho ribadito che per modificare la Costituzione occorre una nuova assemblea costituente, come avvenne nel 1946, la quale produsse una delle piu’ avenzate e moderne Costituzione dell’ area europea . Oggi invece con pochi emendamenti “truffaldini” basati sui patteggiamenti tra i partiti della maggioranza (e non)”, si vorrebbe fare entrare per la porta di servizio, cio’ che il popolo sovvrano aveva gia’ bocciato nel giugno 2006, ossia i poteri speciali al premier (referendum approvativo bocciato dal popolo sovrano), in aggiunta andando contro l’ articolo 139 ( forma repubblicana parlamento rappresentativo) si tenta un semipresidenzialismo alla francese, 3, l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, solo sulla carta, 4, un sistema a doppio turno che vedrebbe raddoppiati i rimborsi elettorali ai soliti noti. E’ ora che si mettesse altresi’ in moto la macchiana della vera politica del fare e ci si concentri sui reali tagli degli sprechi ed enti inutili!!!
Mentre il “governo Monti” sta tirando a campare, presentandosi ai leaders dell’ UE con il cappello in mano, i politici e i partiti storici vanno all’ arrembaggio , del si salvi chi puo’, per garantirsi alle prossime elezioni delle legislature senza sovranita’! Le riforme che abbisognono al Paese sono di natura culturale e amministative delle cosa publlica e non politiche/istituzionali. L’ alternativa, secondo me c’e’ ed e’ quella di abolire sia il mattarellum, sia il porcellum e andare alle elezioni del 2013 con il vecchio sistema elettorale dei nostri padri costituenti. Senza totale rappresentativita’ parlamentare e con tutte le istituzioni al momento di nominati, cambiare e stravolgere la seconda parte della Costituzione e’ un vero attentato ai diritti sovrani che in base all’ articolo primo, spetterebbero al popolo sovrano. E’ stata sempre una mia convinzione che la modifica della seconda parte della Costituzione, dovrebbe seguire i dettami dei diritti/doveri di tutti i cittadini, quindi una qualsiasi modifica costituzionale e istituzionale andrebbe discussa e votata dai due terzi del Parlamento.[ art. Cost. 138]
Cosi’ parlo’ la nostra Costituzione!!!
Carmine Gonnella ( Progetto Pie) Londra / Italy