Una festa del 2 giugno ben diversa dalle altre, tra crisi economica e della politica il terremoto che sta sconvolgendo l'Emilia. Oggi non servono parate militari e squilli di trombe per una Repubblica che ha ormai 66 anni e li dimostra tutti, piuttosto celebrare sobriamente il 2 giugno è utile per serrare le fila e cercare di ritrovare uno spirito di unità nazionale per far capire a chi è nel dramma che sarà aiutato con la partecipazione di tutti. Domattina parlerò a braccio, lo farò soprattutto per i neo-diciottenni verbanesi – cui consegneremo un piccolo diploma e una copia della Costituzione – sottolineando a ciascuno di loro che non devono perdere l'orgoglio, la speranza, la voglia di sentirsi italiani.