In un piccolo comune del catanzarese, San Pietro a Maida, succede che il trasferimento della locale sede della scuole elementare provoca molta preoccupazione tra i commercianti. Due esponenti locali del Pd, il segretario del circolo Domenico Giampà (che è anche Segretario provinciale dei Giovani Democratici di Catanzaro) e Giovanni Davoli, consigliere comunale) decidono di sostenere la protesta dei cittadini tenutasi lo scorso 24 maggio. Fanno in tempo a comunicarlo al sindaco il giorno prima. La manifestazione, civile e pacifica, si svolge regolarmente ma qualcuno, pare dalla stessa amministrazione comunale che aveva adottato il provvedimento di trasferimento della scuola, chiede l'intervento dei carabinieri. I due giovani vengono così convocati in caserma lo scorso 26 maggio, trattenuti per tre ore e denunciati per violazione dell'art.18 del Regio Decreto del 1931 per manifestazione non autorizzata dalla questura. Gli atti sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica.
Grande è lo sconcerto dei due giovani e di quanti non avevano nemmeno immaginato una violazione di una legge in seguito ad una tranquilla e civile protesta per il trasferimento di una sede scolastica.
Grave è comunque il clima politico che si è instaurato nel comune catanzarese, tanto che le sedute del consiglio comunale si svolgono in condizioni assai difficili. In seguito a ciò gli esponenti della minoranza hanno chiesto al presidente del consiglio comunale di far rispettare le regole del civile confronto e di essere garantiti quale minoranza nell'esercizio delle sue funzioni.
Appare comunque davvero eccessivo chiedere l'intervento dei carabinieri per denunciare in Procura due esponenti politici che altro non hanno fatto che sostenere la protesta di un gruppo di cittadini che lamentava gravi disagi in seguito alla decisione del sindaco di trasferire una scuola.
Una cosa difficile spiegare ai tempi di oggi, visto che non siamo più nel 1931. E questo chi guida le istituzioni dovrebbe saperlo benissimo.