Sto guardando in tv, spesso distogliendo lo sguardo da ciò che vedo perché certi interventi mi rinnovano un male immenso che dura da parecchi anni (e che non accenna a scemare dopo mezzo secolo circa), “COSI E’ LA VITA”, condotta su Rai Uno da Lorella Cuccarini. (domenica 20/5/2012, ore 18.20) e, con tutta onesta intellettuale, devo confermare che pure io ho vissuto la vita infernale del padre separato. E non mi vergogno affatto a dirlo, sperando che il mio apporto di esperienza vissuta, possa illuminare anche le Istituzioni.
Premesso che io avevo costruito una famiglia con l’intenzione di darle sicurezza, affetto, amore, di costruire un futuro sereno insieme a moglie e figli, tanto da lavorare in maniera disumana pur di raggiungere gli obiettivi che mi ero ripromesso, io devo confermare in toto molti degli interventi che ho sentito: anche per me l’ esperienza della separazione è stata devastante, e lo è stata ancora di più quando la madre di mia figlia, ricca, impiego fisso in azienda pubblica, ha incominciato con l’aizzarmi contro la figlia, pregando persino la donna di servizio di non darmi la figlia…che ho sempre amata e cercata, spesso vedendomi costretto a vederla attraverso le recinzioni dell’asilo (il termine aizzarmi è eufemisticamente dolce….ergo immaginiamo !!).
Dico subito che, dopo anni di pazienza, a separazione consensuale avvenuta due volte, dubbioso sulla possibilità di rimettere a posto le cose, ho cercato qualche svago affettuoso femminile altrove per non impazzire dalla tensione accumulata durante un’ attesa di anni, mentre la mia ex viveva in un’altra bella villetta con grande scoperto, quella della madre anziana e vedova.
Da allora è stato un calvario che, a quasi mezzo secolo di distanza, non si è ancora concluso. Da quando infatti, ma anche prima, ci siamo separati la mia ex-moglie non ha fatto altro che plagiare in maniera disumana mia figlia mettendola contro il padre al punto che, di rientro dal lavoro, trovavo a casa dei biglietti come questi : “Ti disintegreremo psicologicamente e fisicamente e sarai costretto a vivere nel selciato di una strada…”
Qualcuno si chiederà se la colpa era mia o della moglie. La risposta è la seguente ed arriva anche per bocca del mio consuocero che, dopo il matrimonio di mia figlia con suo figlio, non parla più ne con la nuora (mia figlia) che con la mia ex-moglie in quanto “sanno tutto loro… ecc.ecc”., circostanza che avvalora in toto le motivazioni per le quali non potevo assolutamente andare d’accordo con la mia ex-moglie, il cui unico obiettivo era quasi sempre quello di entrare in negozi di gioielli, come fa tuttora mia figlia… Aggiungo – ad evitare equivoci di sorta – di non essere un malavitoso, un vizioso, ma una persona corretta, laboriosa ed onesta sotto ogni aspetto, come lo testimoniano i miei precedenti professionali e morali, accertabili ovunque.
Ma non è ancora finita, a mezzo secolo di distanza da questi fatti, mia figlia qualche anno fa si è sposata con un politico-benestante come lo è pure lei. Ho chiesto, di conseguenza, al mio legale se potevo smettere di inviarle l’assegno mensile stabilito dal Tribunale e lo studio legale mi ha risposto di smettere subito in quanto sposata e con mezzi più che buoni.
Smetto pertanto di corrispondere gli assegni corrisposti per parecchi anni alla figlia attraverso la madre, come indicatomi dallo studio legale, ma di lì a qualche anno, una grossa sorpresa: mi vengono chiesti tutti gli arretrati in quanto non era stato segnalato al Tribunale che la figlia nel frattempo si era sposata e sarebbe stato necessario chiedere una modifica delle condizioni divorzili.
Lo stesso giudice, di fronte ad una richiesta del genere, si è trovato in imbarazzo e si è così espresso in proposito: “si tratta di un provvedimento singolare che va contro l’etica umana e che non mi è mai capitato, ma siccome agli atti del Tribunale non risulta che ci sia stata una modifica delle condizioni divorzili malgrado la figlia nel frattempo si sia sposata, sono costretto a confermare un atto di precetto mandato avanti dalla sua ex moglie per una cifra invero spaventosa, non restandomi altro che dimezzare la cifra” che, nel frattempo, era raddoppiata per via degli interessi e delle spese amministrativo-legali.
E ciò a circa mezzo secolo dalla separazione, a cui ha fatto seguito il divorzio solo qualche anno fa.
Unica cosa bella da parte di mia figlia, o molto più verosimilmente da parte del marito : entrambi hanno adottato tre fratellini polacchi. Purtroppo, non ho ancora capito quali possano essere state le motivazioni sottostanti a questo meraviglioso gesto. Anche qui però, il plagio trasmesso dalla mia ex moglie alla figlia non finisce e gioca la sua parte negativa, su input della mia ex-moglie e figlia: ogni mio regalo ai nipotini acquisiti viene criticato aspramente per mettermi in cattiva luce presso di loro ma, per fortuna, i bambini capiscono meglio dei grandi e lo dimostrano, nei momenti in cui non sono condizionati dalla presenza dei genitori, ed in maniera inequivocabile … come succede quando vado a vederli a casa dei consuoceri, dato che a casa di mia figlia e di mio genero non ci vado e non ci andrò mai, pur augurando loro ogni bene. Come non ci va più nemmeno il mio consuocero, persona laboriosa, onesta e per bene.
Questo ho voluto dire per il caso dovesse essere utile a chi vive questo tipo di esecrabile esperienza, non sottacendo che anche il Tribunale non si sarebbe dovuto fermare alle carte, ma ai fatti oggettivi.
Come del resto, ha fatto un bravo giudice-donna, venendomi incontro, dimezzando la cifra indebitamente e vigliaccamente richiesta dalla controparte.
adp