GARANZIA DI UN LAVORO: L’UTOPIA

In Italia si complica la realtà del diminuito livello occupazionale e del rincaro dei prezzi. I dati ISTAT non fanno che confermare l’evoluzione negativa di questo pernicioso fenomeno sociale. Mentre nel Paese i sacrifici continuano a gravare anche sull’economia spicciola, sul fronte dell’occupazione si continua a vedere ”buio”. Un buio profondo e preoccupante. Dati recenti offrono una visione d’insieme che non promette migliori previsioni. Più del 9% dei giovani ( tra i 18 ed i 25 anni) non è ancora riuscita a trovare un’occupazione. Ma la realtà potrebbe essere anche peggiore se si prendesse in considerazione anche chi risulta occupato solo per pochi mesi l’anno. Incoraggiare l’occupazione non è solo un impegno politico; ha anche delle profonde implicazioni sociali che sembrano essere sfuggite ai più. Se, dalle percentuali, si passa ai numeri, il quadro occupazionale è sconcertante: più di un milione e mezzo di senza lavoro e oltre seicentomila coloro che risultano sottoccupati ( meno di 20 ore settimanali d’attività retribuita). Ma non solo. E’ aumentato il numero d’ore di cassa integrazione; a fronte di una crescita della produzione industriale di sotto al 2%( aprile 2011/2012). Dall’inizio del 2010, il biennio preso in esame è il peggiore di quello registrato nel decennio precedente. Dietro la recessione, indubbiamente, c’è da ricercare una gestione errata delle risorse, favorita da una politica sempre meno interessata alla tutela del sociale. Il fenomeno, in passato settoriale, oggi ha una valenza generale ed i giovani sono in difficoltà più che per il passato proprio per il rientro sul mercato del lavoro dei licenziati in età non ancora pensionabile. Certo è che dal 2010 trovare un’occupazione è sempre più difficile ed il potere d’acquisto dei salari torna ad essere soggetto al fenomeno dell’inflazione. Appare indicativo, più che tante parole, riportare un parziale prospetto prezzo/ora per l’acquisto d’alcuni generi alimentari nel Bel Paese nel gennaio 2011 e nello scorso aprile.

Pane comune (gennaio 2011) : 5 minuti aprile 2012 : 7 minuti +43%

Carne di manzo (kg.1) : 50 minuti aprile : 1 ora +10%

Latte (l.1) : 3 minuti aprile: : 5 minuti +70%

Formaggio da tavola (Kg.1) : 30 minuti aprile : 45 minuti +67%

Con l’aumento dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA), anche sui generi alimentari, già previsto per il prossimo autunno, i prezzi subiranno un altro rincaro. L’occupazione, invece, continuerà il suo preoccupante calo. Causa ed effetto torneranno a “correre”.

Giorgio Brignola

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