Nonostante che:
· le Poste Italiane SpA siano una nostra società che ci costa due volte (una come tariffa e una come tasse per ripianare il deficit),
· noi siamo dei buoni clienti delle Poste Italiane SpA,
· una affrancatura costa ben 0,60 euro (quasi 1.200 vecchie lire) per spedire una busta di 20 grammi,
· i rappresentanti di detta nostra SpA riscuotano il loro lauto stipendio mese dopo mese mentre molti sono disoccupati,
non hanno trovato il tempo per risponderci sul perché a Firenze la richiesta di 2.000 francobolli autoadesivi da 0,60 non è soddisfatta.
Al contrario, sono disponibili francobolli da 0,60 euro da leccare.
A questo punto ci sorge un dubbio: ma non è che qualche genio strapagato e raccomandato ha fatto stampare un numero esagerato di francobolli filatelici da 0,60 euro che poi non sono stati acquistati e ci costringe a leccare il suo errore invece di vedersi decurtato il suo stipendio?
Un silenzio tanto che è dovuto intervenire il rappresentante eletto dai cittadini, On. Ettore Rosato, presentando Giovedì 3 maggio 2012, alla seduta n. 627 della CAMERA DEI DEPUTATI una interrogazione a risposta scritta (numero 4 – 15883) al Ministro dell'economia e delle finanze.
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In una Italia in piena crisi dobbiamo togliere prezioso tempo a un Ministro per scoprire chi non sa lavorare e vederlo sanzionato?
A leggervi, Pier Luigi Ciolli