Come e cosa fare per salvare l’Italia? Il 1° Maggio, in Italia, si celebra la Festa del Lavoro.

All’On. Presidente della Repubblica Italiana,

ai carissimi italiani operativi in Italia ed all’Estero, agli Egregi Responsabili delle Istituzioni, leader Politici, al Primo Ministro, ai Ministri e Sottosegretari, al Peresidente del Parlamento, al Presidente del Senato della Repubblica, ai Vertici della Magistratura e di tutte le Autoritta’ Ecclesiali che operano quotidianamente nell’ambito del tessuto sociale italiano.

Ai Signori Responsabili dei midia che coinvolgono i Giornali, le Stazioni Radio e relativi intrattenimenti televisivi ed all’industria del cinema italiano che innonda le case delle famiglie italiane film e commedie proponibili e culturalmente positive, ma haime, anche film deplorevoli ed abominevoli che non aiutano il quieto vivere alla nostra societa’,

Ai Responsabili delle Forze dell’Ordine ed ai Vertici delle Forze Armate ed ai Responsabili degli Enti ed Istituti Bancari, ai Responsabili delle Associazioni Sindacali ed a tutti gli organismi responsabili della forza lavoro rappresentati dagli imprenditori e dai lavoratori

Dopo gli ultimi avvenimenti internazionali che ha provocato la crisi finiziaria, poi la crisi politica, economica e sociale sono segnali forti che devono fare riflettere ad ogni singolo cittadino e quindi a tutto il Popolo Italiano.

Consapevole che la politica alla luce dei fatti non e’ stata ne illuminante e nemmeno creativa, quindi non si puo’ che prendere atto il fallimento della politica ed e’ necessaria una riforma radicale come fare rivivere la buona ed efficace politica per sanare le cose che necessitano di particolare cura se si vuole fare ripartire le iniziative ed innovazioni per un Italia, sempre piu’ colta, sana, laboriosa, tollerante, energica e duttile, ma soprattutto forte e prosperosa.

Il riconoscimentoa al merito a tutto il Popolo Italiano per avere resistito ai tragici eventi ed onore all’Italia per avere saputo diligentemente risollevarsi dall’immane sciagura subita a causa di una guerra perduta, e dopo un periodo poco piu’ di un decennio l’Italia era risorta e nuovamente protagonista nello scenario della politica internazionale. Gli italiani sopravissuti a quella mostruosa guerra, con tenacia e spirito di sacrificio seppero dare nuovo lustro alla nostra Bella e Grande Nazione e la politica all’epoca fu interpretata da uomini saggi e lungimiranti perche’ i politici si dedicarono con passione per offrire un’altra altenativa agli italiani affinche’ potessero gestire con la massima liberta’ un’eccellente democrazia.

Consapevole che dopo la tragedia bellica, l’Italia risorta assoporava i primi frutti dedicati agli italiani per un migliore tenore di vita e man mano che la nostra economia si evolveva nella direzione giusta e positiva, anche la politica si avvalse delle giovani leve che in apparenza avrebbero continuato per consolidare sempre di piu’ la nostra condizione di vita, ma putroppo non fu cosi’, perche’ i politici quelli veri erano in pochi e subi’ l’assalto di giovani aitanti che scambiarono la politica come rifugio e professione un’interpretazione non corretta, e chi decise di donare il tempo alla politica avrebbe dovuto sapere che era necessario avere la predisposizione nell’affrontare tutte le avversita’ con coraggio ed abnegazione, perche’ soltanto cosi’ si raggiungono i massimi livelli e traguardi. Da quel momento ignorarono che per matenere la rotta per un’Italia piu’ sicura e piu’ vicina alla gente erano le basi importanti per conoscere quotidianamente le critiche costruttive ed i desideri della gente onesta, ma tutto questo non si verifico’.

Quindi da responsabili della politica divennero anche non volendo dei veri irresponsabili, perche’ non difesero la cosa pubblica e pensarono ai loro individuali egoismi e l’unica cosa che a questi nuovi signori della politica italiana poteva interessare: la certezza di essere all’infinito rieletti e quindi assicurarsi un vita confortevole, sempre piu’ privilegiata e viziata..

A questi politici e furono in molti con il passare del tempo il loro azione politica si allontano’ dalla realta’, perche’ se una nave o un transatlantico naviga bene, questo non vuol dire che i responsabili dalla Sala Comando possono permettersi a un certa latitanza anche temporanea perche’ se all’improvviso potrebbe succedere qualcosa di spiacevole, se corretta sull’istante il rimedio e’ garantito, caso contrario le cose possono complicarsi fino all’affondamento.

La Nave Concordia della Compagnia Costa, nel mese gennaio del corrente anno e’ l’esempio classico, che significa, semplicemente l’incuranza di chi e’ stata affidata la responsabilita’ dei passeggeri e della cosa, in questo caso la bella e grande nave da crocera. Fortunatamente la tragedia in numeri di morti annegati e feriti e’ stato limitata ed anche la nave non e’ affondata ma adagiata sul fondale a pochi metri dalla costa, in attesa di rimetterla a galla per essere trasferita nel cantiere navale piu’ vicino per restaurarla ed al piu’ presto pronta per continuare a navigare.

Consapevole che le cose della politica e l’impegno sociale non percorrono attualmente su corretti binari e non si sa ancora se in direzione verso l’ignoto o forse entrati nell’ immaginaria galleria, che seppur lontana si possa intravvedere una luce di speranza.

Consapevole che non si puo’ addebttare gli errori al governo Monti, ma certamente a governi precedenti, ma avere il coraggio ed il dovere di avvertire il Governo Monti che la sua politica anche se giustificata su alcuni aspetti, non puo’ contnuare a non vedere ed ascoltare che molti dei suoi provvedimenti legislativi non percorrono la strada ideale per migliorare e risollevare l’economia italiana.

Non intendo criticare l’operato dell’esecutivo, in quanto gli errori non sono stati commessi da questo governo, ma la precauzionale e benevole intimazione dell’Alt! Su cose ancora non ponderate a sufficienza che potrebbero compromettere il destino dell’Italia e del Popolo Italiano.

Consapevole che non tutti gli errori sono dei governi precedenti, ma non si puo’ negare che l’intergrazione dell’Italia come Nazione membro dell’UE, non credo che siano tutte rose e fiori.E sin dall’inizio dell’introduzione dell’Euro, moneta unica, con una transazione che ha penalizzato di oltre 25% del valore corrispondente alle vecchie Lire nei confronti dell’Euro e la circolazione delle persone troppo accelerata nell’ambito del territorio dell’Unione Europea e nel volere acquisire altre Nazioni, come nuovi membri nell’ambito dell’UE, causando non pochi squilibri economici e sociali e tante altre cose che e’ preferibile non commentare.

Consapevole che l’egemonia e’ fin troppo palese dell’Unione Europea legate dall’ interpretazione delle 2 Nazione Francia e Germania, sempre piu’ esose e ne condizionano esasperatamente la vita del cittadino eurepeo ed in particolare ai cittadini italiani oltre a complicare le manovre economiche che danneggiano le fascie deboli della societa’ italiana.
Ed e’ chiaro e visibile a tutti che l’attuale governo non e’ stato votato dal popolo, ma un vero commissariamento e bacchettati dall’UE, anche per questi motivi secondo il mio modesto punto di vista non sono allegri gli italiani a dovere sopportare enormi sacrifici, forse per salvare l’Europa e l’Euro come moneta unica, cosa diversa se i sacrifici si dovessero fare, per salvare l’Italia e poi, se sara’ possibile anche l’Unione Europea.

Consapevole che sullo stato di queste cose credo sara’ necessario avvertire l’UE che l’ITALIA e’ una Nazione libera e non sara’ mai assoggettata dall’UE, a meno che’ l’UE abbia piu’ rispetto dell’Italia, quindi alla pari, in quanto membro co-fondatrice con ruoli specifici e da protagonisti e non da vassalli della politica dell’Unione Europea.

Consapevole che l’ITALIA sta attraversando un periodo incerto ed oscuro causato dalla crisi economica internazionale, e l’Italia ora non dovrebbe piu’ manifestarsi con comportamenti che potrebbero eseere interpretati come un Italia in una posizione d’inferiorita’, nei confronti dell’UE, ma essere rispettata e soprattutto se necessario aiutata, altrimenti per l’Italia, che senso ha dovere essere integrata all.UE, se non e’ in grado a sostenere in un momento cosi’ delicato e difficile per le nazioni co-ofondatrici dell’ UE?

Detto questo, alcune proposte e suggerimenti che potrebbero essere oggetto di un libero dibattito, se ce la volonta’ di chi governa l’Italia, in questo triste e tragico periodo storico: Decidere con vigore e con chiarezza che e’ arrivato il memento che l’UE aiuti ed agevoli senza se e senza ma, la nostra Italia. E non si corra il rischio che per raggrannelare un po di denaro, si debba per questo assumere una posizione da veri irresponsabili nel procedere allo smantellamento dell’Istituzioni e degli organismi che costituiscono lo Stato Italiano.

Le Province sono necessarie e quelle inutili e le piu’ costose, sia giusto abrogarle, ma soprattutto quelle che furono costituite dopo il 1948. Abrogare da subito le 20 Regioni d’Italia che non necessarie perche’ inutili e costose. L’Italia in questo momento ha la necessita’ di avere un vero e forte Governo per gestire meglio tutte le riforme purche’ ne rafforzini lo Stato capace a dare certezze per il presente e per il futuro. II taglio necessario del 50% per i politici Deputati e Senatori ed il ridimensionamento degli stipendi del 25% nonche’ l’abrogazione di tutti i privilegi, stessa cosa per il Presidente del Parlamento e del Senato della Repubblica.

Il ridimensionamento degli addetti impegnati nell’ambito della struttura del Parlamento nella misura del 40% e relativi stipendi del 25%.Il ridimensionamento del numero degli addetti occupati nelle strutture relative le Istituzioni comprese quelle del Quirinale (Presidenza della Repubblica), Palazzo Chigi, (Sede del Governo), Moticitorio (Camera dei Deputati) Palazzo Madama (Senato della Repubblica) e la riduzione degli stipendi nella misura del 25%.

Il ridimensionamento degli stipendi nella misura del 35% alle piu’ alte autorita’ dello Stato (Presidente della Repubblica Italiana) e tutti gli altri dello stesso livello politico, economico e sociale. Il ridimensionamento degli stipendi del 35% alle piu’ alte autorita’ responsabili relativi a tutti i ministeri ed alle strutture ed organismi dello Stato.

Da non procedere allo smantellamento e da non applicare alcuna riduzione dello stipendio ai militari delle Forze Armate, alla Polizia di Stato integrate nelle Forze dell’Ordine, e piu’ interventi finanziari a tutti gli organismi della Protezione Civile.

Non si dovrebbe tagliare: il numero degli addetti operativi nei ministeri ed organismi di controllo dello Stato considerati indispensabili e strategici (gli Interni, Esteri, del Tesoro e della Difesa e le Prefetture, i Corpi Speciali formate dai Carabinieri, Finanza e Polizia di Stato. Quello che si dovrebbe evitare in senso categorico altre Imposte, Tasse, I.V.A. e ogni altra Penalita’ a carico delle fascie deboli ed alle famiglie povere e numerose.

I provvedimenti legislativi che si riferiscono a molti temi scottanti, esempio: gli evasori fiscali, la corruzione, le varie mafie che inquinano e mortificano lo stato sociale che il governo dovrebbe fare e non ha il coraggio d’applicarle. Un monito perentorio: In questo momento particolare, le Tasse ed altro dovrebbero pagarle coloro che sono nelle condizioni di sopportarle perche’ e’ vero sono in pochi, ma consolidati economicamente.

Come fare per salvare l’Italia, rilanciare l’economia per aumentere il livello del pil nazionale: Creare le condizioni per procedere le operazioni mirate all’abrogazioni delle Regioni, ad eccezione delle Province e dei piccoli o grandi Comuni che non saranno del tutto abrogate, ma accorpate con le Province o con i Comuni importanti e piu’ vicini territorialmente e con uno o piu’ rappresentanti dei loro territori evitando cosi’ dallo snaturare le loro origini storiche. Ed anche il reintegro dei massimi dirigenti regionali, presidenti delle province, sindaci e funzionari o segretari comunali che si dovra’ ricollocare seppure con un diverso ruolo su altre strutture che emergeranno sul fronte della ripresa economica.

Come evitare di dovere pagare le somme di denaro a titolo di interessi alle entita’ che ne rivendicano il pagamento. Se tutto fosse normalizzato, le prestese dei creditori potrebbero essere giustificate, ma siamo in un periodo emergenziale e tutti i provvedimenti correttivi imposte dalla politica’ d’austerita’che nostante gli enormi sacrifici che dovranno sopportare gli italiani, al tempo stesso nasce il dubbio, che non si e’ nemmeno sicuri di potere domare questa insopportabile crisi economica.

Qualora l’UE non sara’ in grado o per altro qualsiasi motivo, disposta ad aiutare l’Italia, il governo Monti dovrebbe provare una soluzione moratoria con i creditori del debito pubblico per la concessione del congelamento dei pagamenti legati all’indebitamento pubblico ed quindi annunciare a tutte le Nazioni interessate che per anni 5 saranno azzerati gli interessi dovuti al risanamento del citato debito pubblico e con l’inizio del sesto anno saranno effettuati i versamenti entro il 31 dicembre di ogni anno, con una parte della somma da concordare con le parti interessate.

Soltanto cosi’ l’Italia, se sara’ristrutturata, con le opportune e logiche riforme politiche, sociali e strutturali relativi agli organismi e le Istituzioni, potra’ affrontare serenemente il rilancio economico ed il risanamento del debito. Pubblico.

Come evitare altri investimenti per gli ammortizzatori sociali che allo stato delle cose attualmente vi sono non meno di 250.000 ex operatori, impiegati, funzionari ed operai nei vari livelli. Coloro che l’hanno ottenuto lo usufruiranno finche’ risulteranno disoccupati in mobilita’. Anche a questi disoccupati sara’ necessaria trovare un’altra soluzione per disimpegnare le parti coinvolte onde eliminare l’enorme supporto finanziario. Che alla luce dei fatti detti disoccupati hanno un costo troppo elevato, che ne questo governo e neppure per i prossimi saranno in grado di sopportare per altri anni un esborso di tale entita’.

Incentivare gli sgravi fiscali a tutti gli imprenditori che s’impegnaranno nell’assunzione della forza lavorativa, aprire i cantieri temporaneamente chiusi e aprirne altri per avviare grandi lavori, per la costruzione, la strutturazione e manuntenzione delle ferrovie, stazioni ferroviarie, le rete stradale nazionale, provinciale e comunale. Con tale progetto lo Stato che nel frattempo avra’ ottenute le risorse dalle tradizionali tasse e sopratasse. Se sara’ accettata la morotoria non saranno versati gli importi per gli interessi dell’indebitamento pubblico.

Una parte del denaro erariale dello Stato lo investira’ per avviare i lavori e con questa attivita’ si collocherebbero una parte di disoccupati con i ruoli di dirigenti, funzionari, impiegati e lavoratori che erano gia’ impiegati nelle strutture del’Istituzioni od Enti che per motivi di una politica di austerita’sono state abrogate, o accorpate. Quindi, l’inizio della nuova occupazione evitera’ di dovere aumentare gli investimenti destinati all’erogazione dello stipendio ai lavoratori che in partica non lavoravano perche’ in mobilita’.

Come fare per ottenere minore disoccupazione e maggiore sicurezza su tutto il territorio nazionale? Certamente, se ci fosse la volonta’ politica, non si dovra’ assolutamente ne snellire e neanche smantellare la struttura delle Forze Armate, perche’ se si vuole piu’ rispetto nei confronti della nostra Nazione e’ assolutamente necessario la reintroduzione della Leva Militare che in aggiunta a coloro che scelgono volontariamente la vita militare, sono convinto che svilupperanno un migliore servizio alla Nazione. Non solo saremo piu’ forti, e piu’ sicuri nel vigilare i confini della nostra penisola italica, ma ci sara’ una buona formazione fisica e morale alle nuove generazioni ed eviteremo che milioni di giovani italiani restino per lungo tempo nello status di disoccupati. Oppure condannati ad emigrare in altre Nazioni.

Il’1° Maggio di ogni anno, si celebra la ricorrenza della Festa del Lavoro, quale migliore augurio se non quella di avere una buona proposta alternativa come affrontare il tema della disoccupazione e oprattutto quella giovanile.

Boston, 1° Maggio 2012

On. Michele Frattallone,
presidente del Comitato per gli Italiani nel Mondo, Inc., Consigliere eletto, tesoriere e membro del comitato esecutivo e presidente della Commissione: Istruzione – Cultura ed Immagine del Comitato degli Italiani all’Esterto (COM.IT.ES ) della circoscrizione consolare di Boston, Massachusetts – U.S.A.

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