24 aprile 2012
Rosy Mauro è tornata oggi a presiedere l’Aula del Senato, versando qualche lacrima ma resistendo con una deplorevole ostinazione a tutte le numerose e trasversali richieste di dimissioni. Avrebbe dovuto lasciare da tempo, per salvaguardare l’Istituzione che rappresenta, e invece, con un’autentica provocazione, continua tenersi stretta la vicepresidenza del Senato perché “il regolemento me lo consente”.
Lo sappiamo che il regolamento glielo consente, e infatti proprio per questo l’IdV ha presentato una riforma che fa decadere dalla carica i membri del Consiglio di Presidenza che cambiano Gruppo parlamentare. Ma qui non è questione di regolamento, qui si tratta di ovvie ed evidenti ragioni di opportunità politica viste le vicende in cui la senatrice Mauro è coinvolta e visto che dopo l’espulsione dalla Lega non è più nemmeno espressione del partito che l’aveva indicata per la vicepresidenza.
Insomma, dimettersi sarebbe stato un atto dovuto, il minimo considerato quello che è successo, ma, grazie anche a un accordicchio stretto col Presidente Schifani, la senatrice Mauro ha deciso di restare attaccata alla poltrona. Un pessimo segnale, proprio mentre la distanza tra i cittadini e la politica diventa ogni giorno più grande.
La Mauro ci ripensi e si dimetta. Se lo farà, sarà quantomeno ricordata per la coerenza che fino ad oggi non ha dimostrato di avere.
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