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Alla cortese attenzione
On.le Presidente Giuseppe Palumbo
On.le Gero Grassi
On.li membri della XII Commissione
Affari Sociali – Camera dei Deputati
Onorevole Presidente, Onorevoli Deputati
ci permettiamo ancora una volta di chiedervi di riflettere sulla pdl 4207 chiedendo di attivarvi affinché la suddetta proposta di legge non venga approvata.
Essere disabili uditivi non vuol dire appartenere ad un gruppo etnico con lingua e cultura differente. La sordità è una patologia, con molteplici sfaccettature, a carico di persone portatrici di una disabilità
Come tutte le disabilità, anche quella uditiva è tutelata dalla L. 104/92 che garantisce, tra l’altro, l’utilizzo di ogni mezzo comunicativo e quindi, anche della cosiddetta LIS il cui uso è assicurato:
– a spese delle Province, per interpreti gestuali a scuola;
– a spese delle Università, per l'interprete gestuale durante le lezioni;
– a spese dello Stato, per interpreti in sede giurisdizionale;
– a spese della RAI TV, per l'interprete gestuale in alcune trasmissioni di telegiornali;
– a spese pubbliche per l'attuazione degli articoli dal 12^ al 18^ della Legge 104/92 per l'inserimento scolastico e lavorativo;
– a spese infine dei diretti interessati per l'accompagnamento di interpreti gestuali in tutti gli uffici pubblici non altrimenti garantiti (ragion per cui la stessa normativa assegna alle persone sorde l'indennità di comunicazione, indipendentemente dalle condizioni economiche!).
Questo per ricordarvi quanto oggi siano garantite le modalità di supporto alle persone sorde che utilizzano tale modalità comunicativa, un supporto che in Italia è oltretutto forse in sovrannumero perché alimentato da necessità sovrastimate.
Desideriamo infine citare “La Convenzione O.N.U. sul diritto alle Persone con disabilità” spesso invocata durante la discussione su questo provvedimento legislativo.
Tale Convenzione è stata generata per garantire la protezione e promozione dei diritti e della dignità delle persone con disabilità. Si rivolge a tutti gli Stati, anche a quelli (nel caso della disabilità uditiva) dove l’audiologia è pressoché inesistente e dove la persona sorda è messa in disparte. Nel nostro Paese non vi è contrapposizione o negazione nei confronti di chi usa la metodica gestuale ma, come sopra scritto, è un diritto per chi non può esprimersi diversamente e per chi la sceglie.
Desidero comunque sottolineare che all’artico 4 punto 4, la Convenzione ONU è ben chiara: “Nulla nella presente Convenzione inficerà qualsiasi provvedimento che sia più efficace per la realizzazione dei diritti delle persone con disabilità e che siano contenuti nella legislazione di uno Stato Parte o nella legislazione internazionale in vigore in quello Stato….”.
Abbiamo la miglior legislazione europea a tutela delle persone con disabilità, l’introduzione nella legislazione nazionale di quanto la XII Commissione vuole mettere in atto, con la proposta n. 4027 – art. 2, c. 2, lettera d – sarebbe una inevitabile regressione.
Confidando in una riflessione sul danno che tale proposta potrebbe causare, inviamo i nostri più distinti saluti
F.to Comitato Nazionale Genitori Familiari Disabili Uditivi
Martedì, 10 aprile 2012
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