Una giornata di lutto per il calcio italiano. All'età di 65 anni, se ne va Giorgio Chinaglia, indimenticabile campione della Lazio degli anni '70.
In seguito ad un infarto, venerdì scorso era stato ricoverato in una clinica in Florida, luogo dove ormai viva da tempo.
Long John – così veniva soprannominato – raggiunse il culmine della sua carriera con la vittoria dello scudetto nel '74 con la maglia della Lazio, con cui militò dal '69 al '76, realizzando 98 reti in 209 partite.
Con lo scudetto arrivò anche la chiamata in Nazionale per i mondiali in Germania, ma i cattivi rapporti con il tecnico Valcareggi (fece il giro del mondo il “vaffa” detto in mondovisione indirizzato all'allenatore dopo una sostituzione) presto lo relegarono ai margini dell'avventura azzurra, totalizzando in tutto solo 14 presenze con 4 reti.
Polemicamente, così com'era nel suo carattere, lasciò l'Italia e andò a vivere in america dove intraprese una splendida esperienza con i New York Cosmos, una squadra fatta da grandi glorie come Pelè e Franz Beckenbauer, disputando 213 partite con 193 reti che gli consentirono di ricevere diversi riconoscimenti.
Nel 1983 ritornò in Italia come presidente della Lazio che però terminò con una disastrosa retrocessione in B due anni dopo.
Gli ultimi anni della sua vita lo videro coinvolto in una pagina nera dello sport a causa dello scandalo legato alla scalata illegale alla Lazio di Lotito, che si chiuse con due mandati d'arresto, conseguenza – tra l'altro – del suo mancato ritorno in Italia.