Domani chiederemo a Napolitano di limitare l’uso delle fiducie

Undici fiducie in quattro mesi, e tra qualche giorno, è scontato, la dodicesima alla Camera. Il governo Monti sta chiedendo tre fiducie al mese. Neppure Berlusconi era arrivato a tanto con 52 fiducie in 43 mesi, una media di 1,25. Per questo, a mio parere, si pone un problema di tenuta democratica di Camera e Senato. Siamo di fronte a un governo non eletto, a un Parlamento di nominati, a una maggioranza completamente diversa da quella uscita dalle urne che, per di più, non può discutere le leggi che arrivano preconfezionate da Palazzo Chigi.
Per questo, con il mio collega Donadi, ho chiesto (e ottenuto) un incontro con il presidente della Repubblica Napolitano al quale sottoporremo il problema, conoscendo la sua sensibilità e il suo impegno per il funzionamento corretto delle istituzioni democratiche. Fu proprio lui, infatti, a prendere l’iniziativa e richiamare il precedente governo a un uso meno improprio al ricorso al voto di fiducia.
Vogliamo che le tutele previste dalla nostra Costituzione sul funzionamento della democrazia siano assicurate dal custode principale della nostra Carta. Vogliamo, insomma, suonare un campanello di allarme a chi è il garante del legittimo confronto nelle istituzioni e tra le istituzioni.
Ma c’è anche un problema di tenuta della maggioranza perché la legislazione di emergenza, quella dei decreti legge per intenderci, si rende indispensabile anche quando non ricorrono i requisiti di necessità e urgenza. Non ce ne sarebbe bisogno visto il sostegno enorme di cui gode questo governo, ma la maggioranza, pur essendo così ampia, è poco seria, inaffidabile e per niente unita per cui il ricorso alla fiducia dipende anche dalla scarsa tenuta delle forze che appoggiano Monti. Ma se la maggioranza è un misto di confusione e arroganza, è bene che questo governo vada a casa e si torni al voto immediatamente perché il Parlamento non può essere espropriato delle sue funzioni.
E’ una questione di metodo, indubbiamente, ma anche di merito perché, onestamente, da un governo tecnico ci saremmo aspettati molto di più. Più di una volta, infatti, l’Esecutivo è stato costretto a rimediare a provvedimenti raffazzonati e sbagliati dal punto di vista tecnico, corretti all’ultimo minuto, a volte su segnalazione del parlamento, spesso proprio dell’Italia dei Valori.

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