Scusate ma non riesco ad appassionarmi sul dibattito ormai annoso legato al famoso “articolo 18”. Mi dite, alla fine, dopo settimane e mesi di chiacchiere, che cosa mai conti in concreto per il rilancio effettivo del paese? Quello dei licenziamenti è un aspetto minimale di un sistema che non va, dove non c'è concretezza circa le decisioni da prendere e le imprese sono vincolate ben più dai vincoli assurdi di una burocrazia cieca e sorda rispetto ai problemi per un licenziamento-limite che di solito è più che giustificato.
E poi perchè statali e parastatali devono esserne esentati avendo allora la certezza del posto fisso “comunque”, sia che lavorino con volontà e intelligenza o meno?
Fatte salvo le garanzie economiche del lavoratore, che altro si può fare ? Molto se si volesse dare rilancio alla nostra economia, ma mi sembra che mai come su questo tema il governo stia dimostrando tutti i suoi limiti: ha licenziato un testo pieno di buon e intenzioni ma povero di concretezza e che verrà ulteriormente edulcorato in parlamento.
Tutto questo perchè è il PD a determinare l'esecutivo, PD che non può scaricare la CGIL che ne condiziona i voti (oltre che le liti interne) e così alla fine in concreto non cambia nulla. Nello stesso giorno dello stentato avvio parlamentare del disegno di legge Marchionne era a Detroit annunciando che la Chrysler si può dire sia uscita dalla crisi, certo con aiuti e sacrifici ma già ora con 4.000 dipendenti in più. Il tutto mentre la Fiat è ferma per lo sciopero degli autotrasportatori e delle bisarche (torniamo al discorso “costo gasolio…”) di cui però non parla nessuno: sbaglio o costa molto di più questo stop produttivo che qualsivoglia articolo 18 ?