FEDI (PD): "SU CONSOLATI E PERSONALE A CONTRATTO QUALCHE SEGNALE PROMETTENTEDA SVILUPPARE E CONSOLIDARE"

“Questo nuovo Governo sta cercando indiscutibilmente di mandare qualchesegnale di buona volontà agli italiani ll'estero, anche se non saràsemplice né facile venir fuori dalla situazione che si è venuta a creare inconseguenza dei tagli dissennati degli ultimi anni e delle politichecosiddette di “razionalizzazione, che altro non sono che la faccia truccatadegli stessi tagli”. E' quanto afferma l'on. Marco Fedi a commento delle risposte che ilSottosegretario Marta Dassù ha dato in questi giorni a due interrogazioni,riguardanti rispettivamente i criteri adottati dal Ministero per ilricollocamento del personale a contratto investito dalla chiusura di decinedi consolati e l'adeguamento delle retribuzioni del personale non di ruolooperante in Giappone. “Quando alcune decisioni vengono assunte dal Governo o discusse nelle sediparlamentari, ci si ferma in genere alle aride cifre e ai titoli deiprovvedimenti, senza pensare che a queste scelte sono legate non solol'immagine e l'efficienza della nostra rete amministrativa nel mondo, maanche tante situazioni professionali e umane che talvolta possono prendereuna deriva preoccupante. La risposta del Governo ad alcune mie sollecitazioni – ha continuato l'on.Fedi – sembrano ispirate da qualche barlume di consapevolezza e attenzione. Sul ricollocamento del personale a contratto, infatti, il Sottosegretario haconfermato la decisione del Ministro Terzi di «congelare l'adozione diqualsiasi chiusura di uffici consolari e culturali all'estero fino a che nonsia stato presentato e discusso in Parlamento un complessivo piano direvisione della spesa e delle risorse (spending review)». Anche se moltidanni sono stati già fatti con la chiusura di una ventina di consolati, sitratta certamente di un saggio orientamento. Purché, aggiungo, nella ricercadi forme di riorganizzazione della spessa non si continui a guardare solo indirezione degli italiani all'estero, ma in tutte le direzioni possibiliall'interno del MAE. Positivo, infine, puntare al confronto parlamentare siaper “salvaguardare e valorizzare ulteriormente la rete dei nostri ufficiall'estero che per valutare ogni futura ipotesi di rimodulazione della retediplomatico-consolare”. Un altro aspetto preoccupante del processo di indebolimento della nostraamministrazione all'estero riguarda la condizione molto diversificata delnostro personale a contratto. La svalutazione dell'euro, rispetto a monetepiù stabili, come ad esempio quella giapponese, ha diminuito fortemente lacapacità d'acquisto in ambito locale. In più, l'appannarsi dell'immaginedell'Italia ha inciso fortemente sull'affidabilità presso gli istitutibancari dei nostri dipendenti per quanto riguarda la fruizione dei servizifiduciari, come mutui e prestiti a medio termine. Che si aspetta ad adeguare le retribuzioni a queste situazioni? IlSottosegretario ha risposto che per quanto riguarda le retribuzioni, inGiappone «si provvederà nelle prossime settimane a disporre, nei confrontidel personale locale, una misura di adeguamento nei termini consentiti daiparametri di legge». Ma non sarebbe più semplice pagare questo personale inmoneta locale, come ho chiesto nella mia interrogazione? Mi si risponde cheil pagamento in euro è previsto da un decreto ministeriale. È vero, ma se sivuol fare una cosa dovuta, senza perdere ogni volta tempo ed energie ariparametrare le retribuzioni, che cosa ci vuole a modificare su questopunto il decreto? Mi auguro che su queste soluzioni, che non comportano per altro oneriaggiuntivi, continui a manifestarsi buon senso e disponibilità da parte diun Governo nato proprio per affrontare realisticamente la condizione deinostri amministrati. On. Marco FEDICamera dei DeputatiPiazza Poli 1300187 ROMATel. +39 06 67605701 uff.- Fax. +39 06 67605004fedi_m@camera.

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