Da parte elvetica la conferma per il 2016 dell'apertura del tunnel ferroviario del Gottardo e per il 2019 quella del Monte Ceneri, problemi per la prevista chiusura per manutenzione del tunnel autostradale del Gottardo
(Roma, 7 marzo 2012) – Il 6 marzo 2012 l’on. Franco Narducci (Vicepresidente Commissione esteri) ha partecipato al convegno “Sotto il Gottardo…cosa?”svoltosi nel Palazzo dei Congressi di Lugano. Il convegno aveva il compito precipuo: fare il punto sulla situazione dei collegamenti transalpini e sulle prospettive di penetrazione del mercato europeo attraverso la Svizzera da parte dei porti liguri. Infatti la geografia non mente: lungo l’asse Genova-Milano-Zurigo-Rotterdam e l’Europa settentrionale c’è il Ticino e le sue infrastrutture sul cui futuro si è discusso durante le tre sessioni di lavoro del Convegno tra i maggiori players svizzeri e italiani, anche puntualizzando i tempi e le finalità del progetto svizzero di infrastrutturazione che fa perno sul Gottardo e sul Ceneri e tenendo conto dei tempi della risposta infrastrutturale e logistica dell’Italia.
Durante il convegno è emerso il rischio che possa accentuarsi il gap infrastrutturale fra Italia e Svizzera, ma anche la volontà ferma di un rinnovato protagonismo delle infrastrutture portuali italiane (nei porti liguri si sta lavorando alacremente) e delle ferrovie collegate in rete per assicurare un flusso merci adeguato agli scambi del nuovo millennio che attraversano l’Europa e che uniscono il Mediterraneo al mare del Nord.
Se si prevede una chiusura per manutenzione del tunnel autostradale del Gottardo da un lato, dall’altro lato si deve registrare un incremento delle attività basate sul trasporto ferroviario che da Genova porterebbe le merci in Canton Ticino e nell’Europa settentrionale attraverso il nuovo tunnel ferroviario del Gottardo, che aprirà nel 2016, e della successiva apertura di quello del Monte Ceneri a partire dal 2019.
Se l’Italia realizzasse strutture intermodali efficaci potrebbe recuperare il terreno perso sul campo delle forniture agroalimentari e non solo in Svizzera che attualmente vede assicurato il suo approvvigionamento di ortofrutta per il 90% dai porti del Nord Europa. Per andare in questa direzione ed invertire il trend negativo che si registra nel settore della movimentazione merci del porto di Genova è necessario accelerare il lavori di costruzione del Terzo Valico sulla linea ad alta velocità/capacità ferroviaria Genova-Milano, nell’ambito del corridoio 24 Genova-Rotterdam. “Ma occorre puntare – ha dichiarato l’on. Franco Narducci – sulle nuove infrastrutture e sulla razionalizzazione dei flussi e dell’organizzazione dell’interfaccia porti-ferrovie-interporti con uno sforzo sinergico da parte dei vari attori istituzionali. La Svizzera è così vicina all’Italia – ha concluso Narducci – ma alcune volte non si è capaci di cogliere le opportunità che ne derivano ma è arrivato il momento di aprire gli occhi e affrontare con maggiore impegno le sfide del futuro”.