“Parlare ancora oggi degli anni di piombo vuol dire parlare con senso critico e storico di una delle peggiori estremizzazioni della dialettica politica che il nostro paese abbia mai conosciuto. Mantenere intatto il ricordo degli scontri in piazza, dei cortei facinorosi, degli atti terroristici, dei feriti, ma soprattutto del gravoso numero di morti, non vuol dire risvegliare vecchi rancori, né tanto meno utilizzare tutto ciò come strumento di lotta politica, bensì ricordare per non cadere nei medesimi errori del passato. Se il percorso della storia ci ripropone ciclicamente dei momenti difficili, non dimenticare vittime innocenti come Iolanda Rozzi serve per cambiare drasticamente rotta e deve servire in un periodo come questo per non ricadere in errori che hanno segnato drammaticamente il nostro recente passato. La moderazione, il tentativo di capire l’altro e di instaurare con esso un dialogo, il desiderio di voler costruire e non distruggere, questi devono essere i nuovi moniti per l’avvenire”. Così dichiara Pietro Sbardella (UDC), Consigliere Regionale e Presidente della prima Commissione Affari Costituzionali e Statutari, intervenendo oggi a Tor Pignattara durante l'inaugurazione del giardino in onore della vittima del terrorismo, Iolanda Rozzi, morta il 25 febbraio del 1980.
“Dobbiamo però andare oltre il monito, e riscoprire un modello d'impegno civile che faceva della sezione di partito l'avamposto del rapporto reale, concreto e quotidiano tra i cittadini e la politica. Nella confusione e nella debolezza dei messaggi politici, in un momento storico in cui la politica sembra lontana dai problem reali, ricordare insieme il valore del lavoro in una sezione storica della DC come è stata Torpignattara, deve darci l'idea dell'impegno che la politica deve riscoprire per il futuro”