A WINDOW ON ITALY : “LACRIME DI COCCODRILLO” La Fornero che piangeva era la stessa che andrà  avanti?

HOUSTON, Texas – Da tempo ormai quanto avviene in Italia sul palcoscenico della politica e’ finito per diventare meno politica e sembrare piuttosto uno spettacolo. Scelgo il termine palcoscenico volutamente perché mi convinco sempre di più che, ormai, si tratti di recitazione e non di livello Shakespeariano quanto di commedia dell’arte o di sceneggiata di stampo tipicamente partenopeo.

C'è ancora qualcuno che si ricorda il volto contratto dal dolore del ministro del Lavoro Elsa Fornero congelato e fissato a futura memoria da telecamere e macchine fotografiche? Penso proprio di si, anche per il fatto che l’episodio strappa lacrime s'è verificato molto da recente e non solo non e’ sfuggito in Italia ma neppure all’estero, essendo stato commentato doviziosamente tanto sul piccolo schermo che sulla carta stampata. Tutti fummo subito impressionati dal dispiego di grande umanità della Fornero che non solo riusciva a compenetrarsi nelle gramaglie di quei poveri Italiani nelle cui tasche, alla fine, si sarebbero intrufolate le mani in qualche modo e con nuovi tagli ma, che mostrava d’essere il tipo sbagliato di chirurgo dal quale non ci si aspetta certamente che si sciolga in lacrime nell’affondare nella carne il suo bisturi salvifico.

Il team Monti non era forse entrato in campo per salvare il Belpaese dalla bancarotta agendo con quel distacco quasi disumano e meccanico che ha ispirato al buontempone di Crozza l’immagine del professore-robot dalla voce sintetizzata? Proprio cosi’ e, per questo motivo, l’immagine del ministro del lavoro singhiozzante nel rilasciare il suo annuncio funesto era sembrato il giusto contrappeso di doti umane all’arida indifferenza del primo ministro dalla CPU di silicio.

L’episodio era stato in grado di sollevare grande simpatia. L’idea che i salvatori della patria avessero anche un cuore che sanguinava nel menare giù le mazzate aveva fatto quasi mandare agli Italiani giù il rospo ed aveva finito a suo modo per raddolcire la pillola. Ecco pero', a breve distanza del pianto in oggetto, che un fatto nuovo giunge alla ribalta sconcertando e destabilizzando la fiducia che s’era venuta a raccogliere intorno alla Fornero ed, in generale, a favore della rescue team dei supertecnici: la dichiarazione arrogante e perentoria che riguardo all’articolo 18, definito dal capo della confindustria pro-fannulloni ed assenteisti, anche se non condiviso dai suoi stessi colleghi, il governo Monti sarebbe stato intenzionato a tirare innanzi tanto con l’appoggio dei Partito Democratico e delle forze sindacali che senza di questo. Un risveglio davvero scioccante per chi aveva creduto nel pianto di dolore della signora Fornero.

Nasce subito il sospetto più che fondato che la scena madre del pianto non fosse proprio del tutto autentica, che alla signora ministro degli Italiani piccoli piccoli, quelli da mille euro al mese, tanto per intenderci, in fondo non calesse poi tanto. Cosi’ come qui in America, a proposito del Paperon de Paperoni repubblicano Mitt Romney, c'e' chi fa notare che e’ probabile che questi sappia poco di come si senta il povero Americano della strada, che non e’ riuscito a pagare il mutuo ed al quale hanno sequestrato la casa, c'e' altrettanto chi in Italia e' indotto ora a credere che neanche i supertecnici al governo, dai posti fissi e dai guadagni milionari, ne sappiano abbastanza dei propri concittadini meno fortunati, al punto, che qualcuno di loro si dimentica anche d’avere una casetta da dieci milioni di euro da qualche parte.

E, allora, le lacrime della Fornero che ora s’appresta a tirare diritto sull’articolo 18 con o senza, come interpretarle? Potrei sbagliarmi ma, tutto sommato, credo che non sia il caso di scervellarsi più di tanto. Le lacrime del ministro del Lavoro che forse sarebbe più a suo posto al comando del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, cui compete anche lo Spettacolo dal Vivo, erano quasi certamente semplici lacrime di coccodrillo.

RO PUCCI

02 / 23 / 2012

I-AM, HOUSTON, TEXAS

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