LA CRISI IN PRATICA

Da mesi i media scrivono di crisi ed i conseguenti dibattiti si sprecano. Chi legge se n’è reso conto dal borsellino più leggero e da un progressivo cambiamento d’abitudini di vita. Per quelli che ci seguono, questa volta, faremo alcuni conti concreti per capire la gravità della faccenda. Per praticità, abbiamo preso in considerazione un ipotetico nucleo famigliare composto di marito e moglie. La signora è casalinga ed il marito pensionato ad Euro 1300 netti mensili. L’alloggio è in locazione. Prima spesa: Euro 520 (locazione più amministrazione). Restano Euro 780 per il resto. Andiamo avanti. Per l’energia (luce e gas) la spesa ad Euro 80 mensili. La coppia non ha telefono fisso, ma due cellulari che ricaricano con Euro 10 ciascuno; per un totale d’Euro 20 mensili. Per il menage famigliare restano Euro 620. Per il vitto, la signora, che si arrangia assai bene in cucina, spende Euro 17 il giorno ( comprese le frazioni di condimenti, detersivi per cucina e per l’igiene personale). Il totale è Euro 510 ( mediamente). Rimangono Euro 110 (circa) per il trasporto urbano, le imposte comunali e gli “imprevisti”, che non mancano mai per le famiglie italiane. Nel conteggio, e lo specifichiamo, non abbiamo tenuto conto del vestiario ( biancheria compresa) e delle spese, ormai, voluttuarie. Tutto sembra, quindi, nella norma; pur se spartana. Ma i pensionati con un trattamento come riportato rappresentano il 40% degli italiani in quiescenza. Il restante 60% e ripartito tra pensionati sotto i 1000 Euro mensili (48%) ed i “fortunati” che superano Euro 1500 il mese (12%). Le percentuali riflettono la situazione di milioni di famiglie italiane che sono state chiamate a sacrifici assolutamente non previsti. Questo è il quadro generale. Entrare nel particolare, però, è assai meno confortante. Tra i pensionati con meno d’Euro 1000 ( netti) mensili, ben il 32% “campa” con circa Euro 500 (senza familiari a carico). Sarebbe interessante sapere dove e come. Ne consegue che se per il 29% degli italiani è difficile sopravvivere, per il restante 31%, secondo noi, coniugare il pranzo con la cena ed avere un tetto sopra la testa appare impresa ardua se non impossibile. Naturalmente, non abbiamo considerato gli imprevisti dovuti all’età ( medicinali, ricoveri ospedalieri, terapie domiciliari, assistenza personale). Solo sopra il tetto d’Euro 1500 mensili, per la coppia si prospetta una vita più consona ai sacrifici di una vita. Il quadro migliora se i coniugi sono proprietari dell’alloggio nel quale abitano. Ma l’IMU (Imposta Municipale Unica)”taglierà le gambe” anche a loro; perché gli anziani, non avendo figli a carico, già contemplati per ridurre la ferale imposta, la pagheranno per intero. A cena, davanti ad una minestrina, stracchino e mele cotte, le coppie anziane seguiranno le tele imprese del Professore e la situazione del Paese. Tra tassi bancari, bond, grafici di borsa, viene la sera. Unico divertimento, tanto per non essere solo sfiduciati, i programmi di una televisione, con decine di canali, dove gli interpreti soffrono (in apparenza) o gioiscono, ma guadagnano. Anche molto bene. Questo giro di vite post Berlusconiano ci piace sempre di meno. Lo scriviamo sicuri di non essere i soli.

Giorgio Brignola

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