“Riteniamo – hanno dichiarato i due leader – che bisogna partire per arrivare in tempo, per quando ci sarà questa domanda ai cittadini: ‘a chi volete affidare le sorti del Paese?’. E lo facciamo oggi con il cuore più rasserenato. Perché abbiamo letto due dichiarazioni importanti, che ci fanno credere che qualunque sia la piega che prenderà la politica parlamentare, con riferimento alla legge elettorale, ai programmi, alle coalizioni, non potrà che prescindere da quello che è stato posto oggi come punto di riferimento”. Il rimando è ad alcune affermazioni del segretario del Pd, Bersani: “Dico che sono disposto ad aprire tavoli programmatici sui temi dei programmi e delle riforme”.
Ciò che ha detto Bersani, dicono Di Pietro e Vendola, “lo condividiamo sulla base di un'alleanza di centrosinistra che sappia coniugare solidarietà e sviluppo, sono i temi di una coalizione riformista. E allora bisogna riprendere quei tavoli programmatici che già stavamo portando avanti e inspiegabilmente, con il governo Monti, si sono fermati e bisognava dare delle risposte. Ora le risposte urgenti, bene o male che siano, vengono date nelle forme istituzionali, ma noi dobbiamo ricostruire il futuro. Ecco, questo è il nostro appello, ricostruire una coalizione per il futuro del Paese. Nel programma, vogliamo che siano coinvolte tutte le forze politiche che vogliono starci, ma nel merito. Per questo non vogliamo presentare oggi le proposte, perché devono arrivare insieme”.
E la foto di Vasto? Chiede un giornalista, “noi – rispondono i due leader – la consideriamo una prima foto, da allargare, non da restringere, ad altre forze politiche che vogliono condividere la responsabilità di scrivere insieme a noi il programma, condividendone la base bipolare”.
Il governo Tecnico. “Siamo estremamente contenti che al posto del governo Berlusconi ci sia il governo Monti – dichiara Di Pietro -. C'è una bella differenza da nani e ballerine e professionisti apprezzati. Ma la professionalità e la preparazione possono essere un'aggravante: ci capiscono eccome in quello che dicono e fanno. Quindi noi critichiamo il governo Monti finalmente non per quello che fa di notte ma per quello che fa di giorno, di cui non siamo convinti. Stiamo votando, e votiamo no alla fiducia al milleproroghe perché l'idea stessa che un governo tecnico faccia un decreto milleproroghe è troppo semplice, troppo facile, questo non è all'altezza della dignità di un governo tecnico, è dare un soldino a chi ti dà un votino, è tipico di un governo altro che politico! Detto questo, noi siamo anche dell'idea che un governo tecnico non deve pensare ogni volta alla fiducia, ogni giorno fa un provvedimento con un decreto legge. E questi provvedimenti nel paese stanno generando solo proteste. La violenza non va mai scusata ma questo non vuol dire che il governo possa fare quello che vuole”.
“Con Sel – conclude Di Pietro – c'è la base per la costruzione dell'alternativa. Usciamo dall'attesa di qualcosa che non può avvenire senza il nostro contributo”.