“Il richiamo e la sospensione dalla carica di un Diplomatico che invece di rappresentare i valori costituzionali di una Repubblica nata dalla Resistenza inneggia alla repubblica di Salò e fa il saluto fascista avrebbe dovuto essere un atto dovuto, immediato, in attesa della decisione definitiva da parte degli organi di disciplina. Invece, a distanza di oltre un mese dall’accaduto, questo non è stato fatto. Ad oggi non solo la Farnesina non conferma il richiamo ma addirittura, come si evince dal sito del Ministero degli Esteri, Vattani è ancora formalmente il console italiano ad Osaka, fatto che costituisce una vergogna per il nostro Paese e per l’intera rete diplomatico-consolare italiana nel mondo”. E’ quanto afferma Luciano Neri, componente del Consiglio Generale degli Italiani all’estero (CGIE) e del Coordinamento Nazionale della Circoscrizione Estero del PD. “Ho l’impressione e il timore – prosegue Neri – che come consuetudine “l’Amministrazione” (come si autodefinisce orwellianamente la Farnesina) stia preparando una (non) soluzione all’insegna della “saponificazione” dell’accaduto, lavando il tutto con una semplice sanzione amministrativa o una qualche sospensione, aspettando che il tempo faccia dimenticare “l’incidente” e tutto torni come prima. Questo d’altra parte è stato l’atteggiamento tenuto in passato dal Ministero degli Esteri in altri casi che hanno visto coinvolti consoli e ambasciatori in vicende gravi e incompatibili con l’etica e la responsabilità che il ruolo di rappresentante dell’Italia all’estero comporta”. “Un rappresentante diplomatico che inneggia alla repubblica di Salò e al fascismo non è compatibile con i valori fondanti della Repubblica sui quali ha giurato al momento dell’assunzione in ruolo, per questo la semplice sanzione, e non l’espulsione dalla carriera diplomatica, sarebbe una vergogna per l’Italia e per la Farnesina. E soprattutto per Giulio Terzi, Ministro degli Esteri di un governo che afferma di voler superare un passato imbarazzante. La decisione che sarà presa – conclude l’esponente del Pd – costituirà un banco di prova anche per verificare se contano più le caste o gli interessi del Paese”.