“Quante stupide galline che si azzuffano per niente”, recita una strofa di una nota canzone. Trovo questa frase l'emblema della società odierna. Una società abbrutita ed imbarbarita dove ciascuno tenta di prevalere sull'altro gridando come una scimmia urlatrice.
L'aggressione, l'insulto, l'autoesaltazione, la denigrazione degli altri, l'altezzosità e la superbia comportano una conseguenza drammatica: l'immobilismo. La società non migliora e non progredisce se non a seguito di proposte alle quali fanno seguito delle azioni concrete. Tutto il resto rappresenta un'odiosa ed inaccettabile perdita di tempo.
Che senso ha prevalere ed aggredire un nostro simile ? cui prodest ?
Il malcostume tipicamente Italiano di tentare di coprire la voce del nostro interlocutore per metterlo a tacere è l'espressione più barbara di una società sempre più violenta e brutale. Mi sono sempre chiesto se questo atteggiamento sia determinato da un eccesso di passione o da una forte dose di stupidità ! Come può un individuo ritenere di poter convincere qualcuno del proprio punto di vista, ricorrendo all'aggressione verbale e al tentativo di sopraffazione ?! Per quanto possano essere valide le idee ed i propositi, la forma espressiva finisce inesorabilmente per mortificarne le finalità con il risultato che, non solo l'interlocutore resta della propria opinione ma che si crea anche una frattura insanabile tra individui che avrebbero potuto imparare l'uno dall'altro.
E allora azzuffarsi, insultarsi e aggredirsi diventano comportamenti socialmente accettati ed incoraggiati in tutti i contesti. La legittimazione sociale della politica dell'insulto è quanto di più aberrante possa accadere in una società che dovrebbe vedere nella cooperazione e nell'impegno congiunto la strada maestra per uscire da un crisi mondiale che non è solo di natura economica.
Quando si avverte la necessità di decantare ed esaltare dinnanzi altri i propri successi, allora significa che gli altri non si erano nemmeno accorti di tali imprese. Il vanitoso più insopportabile è quello che pretende anche l'applauso !
Ricostruiamo la società con spirito di abnegazione e con tanta umiltà. Se la nostra società è ormai sull'orlo del più buio del precipizi non è sempre colpa degli altri. Impariamo a metterci in discussione, riflettiamo ed apprendiamo dai nostri errori. È arrivato il momento di rimboccarci le maniche.Le grandi crisi devastano ogni cosa. L'unica aspetto positivo è che potendo ripartire da zero abbiamo la possibilità ricostruire, tutti insieme e nel reciproco rispetto, una società migliore.
Matteo Santini
Ho scelto di fare l'avvocato per essere libero;
Ho scelto di fare politica forense perchè lo siano tutti i colleghi.
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