“Finanziato per il 2009 con 320 mln, poteva evitare il dramma. Il naufragio che Costa. Sempre di più. Oltre ai morti, i processi, il disastro ambientale, c’è il mero prezzo economico dell’incidente, già stimato intorno al miliardo di euro. Ora il bilancio si è appesantito, e perlopiù di un capitolo che avrebbe potuto evitare il dramma: sì perché è spuntato un super contratto da 320 milioni per la realizzazione del Vtmis. DOVEVA ESSERE PRONTO NEL 2009. Che sarebbe? Si parla di Vessel Traffic Management Information System, e cioè il sistema di controllo della navigazione dalla costa per monitorare rotte pericolose in mare. «In Italia doveva essere in funzione dal 2009, ma ancora oggi più di metà del servizio non è stato avviato», ha denunciato il Fatto Quotidiano tramite le parole dell’ammiraglio Ferdinando Lolli. Il progetto è stato fortemente voluto dai diversi governi che si sono succeduti nel tempo, tra gli altri dal ministro Pietro Lunardi. Secondo Lolli: «il sistema Vtmis è il meglio sul mercato. Peccato che la seconda fase del contratto sia in ritardo di tre anni». In sostanza, con il sistema Vtmis le centrali di terra, distribuite su tutto il territorio nazionale, avrebbero avuto in tempo reale il controllo di ogni singola nave. Finora il controllo avviene in forma passiva (cioè basandosi sulle richieste degli equipaggi in mare), mentre con il Vtmis gli operatori potrebbero intervenire nella navigazione. L’idea è quella di evitare incroci di rotta tra due imbarcazioni, tragitti in zone pericolose o a rischio di una collisione intervenendo da terra. L’AZZARDO SAREBBE STATO CORRETTO. Un azzardo come quello della Costa Concordia, che si è avvicinata troppo all’isola del Giglio, sarebbe stato segnalato e trasmesso al centro di controllo. In pratica il sistema Vtmis avrebbe probabilmente consentito di fermare il comandante Francesco Schettino e di evitare la tragedia. Una tecnologia all’avanguardia rimasta però nel cassetto. Colpa di Finmeccanica e Selex, società fiore all’occhiello della tecnologia, ma al centro di scandali e polemiche.Non erano previste scadenze. Se ci sono stati ritardi, ciò è dovuto a problemi nell’individuazione dei siti», si è difesa Selex.Eppure l’ex amministratore delegato Marina Grossi, moglie di Pierfrancesco Guarguaglini, inaugurò in pompa magna l’impianto di Messina. Investiti meglio, quei 320 milioni avrebbero forse scongiurato la drammatica vicenda della Concordia, di Schettino e delle vittime.”
C’è poi un video: Costa crociere: cronaca di un disastro annunciato. Questo me lo ha inviato mia figlia che risiede a Marsiglia, da dove sono appena tornata e avevo scritto Sforbiciate? Je m’en fous della tripla A mentre la nave affonda… Alla fine ascoltando il commento, si apprende che questa nave, comandata da questo tal Schettino, aveva già usato manovre a dire poco azzardate. La crociera faceva sempre tappa anche a Marsiglia e la strage in passato fu evitata.
Credo sia il caso di ricordare un altro dramma, all’interno di questo disastro umano e ambientale. La nave, piaccia o non piaccia, era stata costruita dalla Fincantieri di Genova, dove oggi manca il lavoro : “Il tavolo su Fincantieri con la partecipazione delle istituzioni genovesi è stato finalmente convocato. L’incontro si terrà a Roma lunedì prossimo, 23 gennaio, alle ore 15.”
E’ uno dei motivi per cui ritengo utile copiare da wikipedia , Costa Concordia: “La Costa Concordia è una nave da crociera della compagnia genovese Costa Crociere.Costruita dai cantieri navali della Fincantieri di Genova Sestri Ponente, è stata battezzata il 7 luglio 2006 dalla modella Eva Herzigova nel porto di Civitavecchia. In tale occasione la consueta bottiglia di champagne non si frantumò, cosa che, secondo i superstiziosi, sarebbe un presagio di sfortuna.
Abbiamo perso veramente la bussola se ancora ci chiediamo, oltre le responsabilità collettive e della compagnia Costa, dove ha “mancato” il signor Schettino, degno non davvero del titolo di comandante. Sappiamo bene come si può rovinare una comunità, pensando di cantare su una barchetta…le proprie prodezze.
Doriana Goracci