On. Antonio Razzi (PT). L’aula commemora la memoria di Mirko Tremaglia
Roma, 13 gennaio 2012
«Sig. Presidente on. colleghi,
Sentiremo la mancanza di Mirko Tremaglia in quest’aula.
La sentiranno tutti i parlamentari che con lui hanno avuto a che fare ma soprattutto i 18 parlamentari che per merito suo sono stati eletti nella circoscrizione estero.
Uomo di valori attaccato visceralmente a questo paese sua e nostra patria.
Per merito suo gli italiani fuori confine hanno sempre avuto voce in Camera e Senato.
A lui va il mio grazie personale, ad un uomo davanti al quale è necessario inchinarsi.»
E’ il ricordo dell’on. Razzi fatto alla Camera nel giorno della commemorazione per la scomparsa dell’ex ministro per gli italiani nel mondo on. Mirko Tremaglia.
-Sai cosa vuol dire poter contare, nei rapporti internazionali, su 395 parlamentari di origine italiana sparsi in tutto il mondo?- mi disse Tremaglia l’ultima volta che l’ho visto prima della sua dipartita, racconta Razzi, molti di questi sono entrati nelle Pubbliche Amministrazioni dei paesi che li ospitano. Gli italiani nel mondo sono stati e sono esempi di grandi capacità ovunque siano andati-.
Quando parliamo di Mirko, parliamo di un uomo che ha fatto della sua grande passione per la patria, una missione anche politica, non solo politica, continua Razzi, è riuscito a non vedere contaminato il suo sentimento patrio dagli interessi e dagli sviluppi delle fasi storiche del paese molto spesso assai deludenti. Mai ho sentito dalla bocca del ministro, lo scoramento e la delusione ancorché ne avesse motivo, soprattutto per l’ostilità che il Parlamento non ha mai mancato di mostrare nei riguardi dei nostri connazionali residenti all’estero e nei riguardi dei loro parlamentari ivi eletti. Tutta la questione, oggi con la sua dipartita, corre un rischio sempre paventato ma che si fa assolutamente reale che gli italiani all’estero vadano a finire definitivamente nel dimenticatoio. Grazie ministro, hai scritto una pagina davvero indelebile della storia repubblicana. Hai vinto e lo hai dimostrato modificando per ben due volte la nostra Costituzione allo scopo di fare spazio a quegli italiani sparsi in tutto il mondo fuori dai confini italiani. Nessuno prima di te ci era mai riuscito e dubito che qualcun altro vi riuscirà in futuro.