“Ostriche e Champagne in Casa Pound? Purtroppo sì”. Festeggiare con ostriche e champagne nella vita quotidiana di tutti giorni non è un reato. Un evento felice che colora la nostra esistenza ha tutto il diritto di essere festeggiato. Quest’espressione metaforica la usiamo solo per sottolineare quanto non sia normale quando invece si gioisce e si deride una persona che non c’è più. Ieri è scomparso prematuramente un uomo di 56 anni, Pietro Saviotti. Saviotti era un magistrato, da anni operante dentro la procura di Roma e che ultimamente si era occupato di fatti inerenti a reati di associazione eversiva. Ha seguito gli scontri, avvenuti in piazza Navona, ha seguito i terribili incidenti dello scorso 15 ottobre, quando nel corso della manifestazione degli “Indignati”, i black block si sono divertiti a distruggere la capitale. Saviotti è scomparso prematuramente per un malore improvviso e dentro Casa Pound, orribile a dirsi, si festeggia. Non sappiamo se le ostriche e lo champagne sono il piatto preferito di Gianluca Iannone, uno dei leader di Casa Pound, ma purtroppo si apprende che la scomparsa del magistrato è stata accolta dentro la sede del gruppo di estrema destra con molta gioia ed euforia. Casa Pound non avrebbe perdonato a Saviotti, l’aver fatto arrestare dai carabinieri dei Ros, Alberto Palladino, detto Zippo, coinvolto nel presunto pestaggio a cinque militanti del Partito Democratico, “colpevoli”, in senso figurato s’intende, di aver fissato dei manifesti contro la mafia nel quartiere Prati Fiscali lo scorso 03 novembre. Saviotti chiese al Gip la convalida del fermo a Palladino, convalida ottenuta anche se poi “Zippo” trascorse la detenzione agli arresti familiari. Un altro precedente è datato 03 aprile 2010 quando ci furono degli scontri, causati dal Movimento studentesco di Casa Pound, scoppiati presso gli atenei di Tor Vergata e Roma Tre. In un articolo, apparso sul sito on-line del quotidiano Repubblica, Iannone avrebbe esternato la sua gioia, con queste parole: “Questo 2012 si prospetta come un anno interessante, evviva” Parole accolte con soddisfazione dai simpatizzanti del movimento: “Aspetto la dipartita di qualcun altro” oppure un’altra frase che ha anche coinvolto il giornalista, Giorgio Bocca, quest’ultimo scomparso prematuramente: “Bocca, Saviotti, avanti il prossimo. La lista è lunga e c'è l'imbarazzo della scelta”. Frasi che hanno scatenato le dure reazioni del mondo politico che non solo hanno condannato le dure e scandalose parole di Iannone, ma anche l’atteggiamento indifferente del vice- Presidente di Casa Pound, Andrea Antonini, reo di non aver preso le distanze dall’atteggiamento ingiustificabile del leader del gruppo e di aver anche detto espressamente: “Il commento di Iannone sembra sia apparso sul suo profilo personale e non su quello di CasaPound Italia quindi non è una pubblica esternazione. E' francamente ipocrita aspettarsi contrizione da parte nostra dato che questo pm ha avuto a che fare almeno due volte con noi, prima negli scontri studenteschi di Piazza Navona con 12 indagati a torto, come abbiamo sempre ribadito, e poi nel caso di Alberto Palladino, accusato da Saviotti di lesioni aggravate nei confronti del capogruppo del Pd del IV Municipio Paolo Marchionne. In Italia non ricordo nessun caso di giovane incensurato che deve fare 28 giorni di carcere con l'accusa di rissa aggravata. Nessuno quindi si aspetti da noi dolore o ipocrita contrizione”. Il Presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, condanna a 360 gradi l’esultanza atipica di Iannone: “Le sue parole sono vomitevoli e indenne per la razza umana”. “Parole vergognose e segno d’inciviltà culturale”, questo è quanto detto dal Presidente della regione Lazio, Renata Polverini mentre il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, definisce le parole di Iannone espressione di uno “status choc da non credere”. Il partito democratico non perde l’occasione di attaccare il primo cittadino romano: “Alemanno regala casali a Iannone di Casa Pound. Un fatto gravissimo che getta ancora più ombre e inquietudini sull'organizzazione di estrema destra che tenta di farsi passare per una Onlus ma che invece porta avanti la sua battaglia d'odio e xenofobia e dei suoi rapporti con il centrodestra che amministra la città. E' giunto il tempo che Alemanno con la sua giunta chiariscano in maniera definitiva i loro rapporti con Casa Pound e le altre frange di estrema destra, un legame tutto coccole e ambiguità dai contorni sempre più foschi”.