UNITA DELL’AVVOCATURA ED AVVOCATI FORTI PERCHàˆ INDIPENDENTI DAI "POTERI FORTI"

Ma esistono davvero poteri forti?
Dove sono? Come comandano? E soprattutto: perché sono forti?

Non è la prima volta che la politica e la finanza, che da tempo governa il Paese prescindendo da regole etiche ed economiche e da ultimo anche dal diritto e dalla Costituzione, sferrano un attacco alla nostra professione.
Nessuno ha cercato di porre rimedio, negli ultimi anni, ai guasti del decreto Bersani, del 2006, che per primo cercò di dare attuazione al progetto di liberalizzare le professioni, teorizzando che i cittadini potessero prescindere dalla difesa tecnica di un avvocato ed introducendo la possibilità di svendere le prestazioni professionali. L'abolizione dei minimi tariffari contestuale alla crescita esponenziale del numero dei Colleghi abilitati, ha inferto il colpo più grave alla dignità della nostra toga ma anche alla qualità del lavoro degli avvocati.
Pur non producendo e non vendendo tubi e non potendosi confondere il nostro lavoro con quello di un imprenditore, chi ha la responsabilità di uno studio deve far quadrare i conti. Certamente non si può assicurare la qualità delle prestazioni professionali, per giunta sottoposti alle sollecitazioni della velocità delle comunicazioni informatiche ed all'incremento dei costi di gestione di ogni attività, subendo il ribasso delle tariffe, spesso imposto non solo dal “Grande Cliente” ma anche da una concorrenza non professionale e non qualificata che è riuscita a saccheggiare nella nostra riserva di competenza. E' inevitabile puntare sulla quantità delle pratiche e degli incarichi, spesso a scapito della qualità delle prestazioni, visto che l'altra qualità (intesa come valore dell'incarico) è appannaggio di pochi professionisti, spesso “ancorati” da anni a poltrone istituzionali. Tanto da far pensare ai Colleghi più maliziosi che la competizione elettorale, anche quella forense, è solo una gara per avere il potere di assicurarsi un incarico o di “smistarlo” agli amici.
Questi sono i poteri “deboli” dell'avvocatura.
Altrimenti non si spiegherebbe come mai chiunque passa vicino alla nostra quercia, quella della nostra amata professione, decide di fare la pipì proprio lì. E soprattutto perché nessuno, fra le decine di parlamentari avvocati, provi a cacciarlo.
Abbiamo capito che il governo dimissionario ci considerava ancora privilegiati, nonostante per i giovani avvocati (che restano “giovani”, in studi altrui, fino a quarant'anni) si parli da tempo di “proletariato avanzato” e che, per dimostrare di non guardare in faccia a nessuno, bisognava toglierci definitivamente la possibilità di svolgere la nostra amata professione. Non tanto e non solo perché il Governo, di destra o di sinistra, ma soprattutto quello “tecnico”, dovrà dare dimostrazione che anche i “privilegiati” sono stati colpiti, ma soprattutto perché in questo Paese non si vuol più consentire la tutela dei diritti attraverso il libero accesso alla loro tutela giurisdizionale, attraverso un giusto processo.
I poteri forti, in nome della concorrenza libera e dopo aver decuplicato il contributo unificato, in questi giorni pensano che il cittadino debba pagare un altro contributo unificato se vuole leggere le motivazioni della sentenza.
Pensano anche che l'arretrato civile possa essere smaltito dagli avvocati che, dopo essere stati selezionati potranno scrivere le sentenze, anche gratis, per dimostrare quanto crediamo nella giustizia.
Abbiamo già dato. Grazie!
Difensori d'ufficio e gratuiti patrocinatori in attesa di compenso da anni. Got, Vpo, Giudici di pace. Persino collaboratori offerti dal Consiglio dell'Ordine al Tribunale e, quindi, stipendiati dagli avvocati per pubblicare le sentenze del Giudice di pace.
E' il momento di fare chiarezza.
Ognuno faccia la sua parte.
Anche chi è retribuito per tenere le udienze, fare attività istruttoria e scrivere sentenze, attività non delegabili ed insopprimibili, se non insieme al processo.
Tutti gli avvocati siano uniti nel chiedere rispetto per la loro dignità e per il loro ruolo. Siano uniti nella rappresentanza politica (OUA), istituzionale (CNF) ed ordinistica.
E sostituiscano immediatamente i loro rappresentanti se si accorgono che essi sono troppo vicini alla politica ed alla finanza, perchè non possono più vantare la veste candida dell'autonomia e dell'indipendenza.
Se non andiamo a votare tutti e non voltiamo immediatamente pagina, tutti i poteri ci sembreranno forti, ma solo perché i nostri rappresentanti sono deboli e ne sono ingiustamente sudditi.
Tra meno di due mesi si vota e voglio proprio vedere chi non viene a scegliere i suoi rappresentanti, chi deciderà di non partecipare al voto pensando che la cosa non lo riguardi.
Non ci togliete la speranza di un futuro diverso.
Chi non prova a costruirsi il futuro che desidera, deve accontentarsi del destino che gli capita!

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy