Le travagliate vicende sul voto politico dei Connazionali all’estero sono state lunghe quasi un secolo. Solo alla fine del 2001, un diritto vergognosamente sempre negato era riconosciuto con Legge 459/2001. Fortemente voluta dal defunto On. Tremaglia. Certo, però, che questa è storia di ieri; per il futuro, con il rinnovo della legge elettorale nazionale, anche il voto degli italiani nel mondo dovrà trovare una nuova dimensione. Ora l’esperienza c’è e non deve più mancare la volontà politica per dare una nuova dimensione al più importante dei diritti democratici. Nell’attesa dei futuri cambiamenti, ritorniamo su alcune nostre tesi che, forse, non siamo stati in grado di meglio focalizzare. Intanto, già da ora, i cittadini italiani residenti all’estero non hanno l’obbligo di votare per corrispondenza e, di conseguenza, di scegliere candidati iscritti nella Circoscrizione Estero. Questo, tanto per essere chiari. Quindi è prevista, anche se macchinosa, la possibilità di votare in Patria per candidati italiani. Ciò risulta espressamente anche dalle note in merito del Ministero dell’Interno. Mentre scriviamo, è ancora pienamente in vigore il diritto d’opzione da comunicare, in tempo utile, al proprio Ufficio Consolare. Riassumendo, i cittadini residenti all’estero ( come da risultanze AIRE) possono votare dai Paesi ospiti, solo per posta, per candidati nelle liste della Circoscrizione Estero. Gli stessi cittadini, però, possono votare per candidati italiani tornando in Patria, a loro spese sino ai confini nazionali, e votare per candidati che si presentano nella Circoscrizione correlata alla sezione elettorale nazionale nella quale erano iscritti prima d’emigrare. La circoscrizione è identificata tramite la verifica dell’ultima residenza in Italia dell’elettore tramite l’APR ( Anagrafe della Popolazione Residente). Tutto ciò è già realtà. Ora la modifica che proponiamo è d’estendere il diritto di voto anche per candidati residenti in Patria, comunicando ai Consolati di pertinenza le liste APR ed i loro periodici aggiornamenti. Il cittadino italiano residente all’estero potrà, ancora, godere del diritto d’opzione; ma in modo differente. In altre parole, senza nessuna sua comunicazione, avrà il diritto di voto limitatamente alla Circoscrizione Estero. Su sua richiesta, invece, potrà optare per l’elezione di candidati nazionali. Per ora, ancora per posta. Basterebbe cambiare il colore della busta pre affrancata da inviare al consolato mittente. I candidati in lista nella Circoscrizione Estero non avranno diritto di scelta. Tutto ciò in prima istanza poi, attraverso nuove disposizioni normative, il diritto di voto, attivo e passivo, potrà essere anche esteso agli italiani residenti nel Bel Paese. Certamente verrà il giorno in cui un cittadino italiano, ovunque residente, potrà votare per candidati residenti all’estero o in Patria. La questione non è impossibile; basta renderla applicabile.
Giorgio Brignola