Anna Maria Cancellieri, la sceriffa d’Italia. L’espressione metaforica più adatta per citare la tenacia, la determinatezza e le grandi intenzioni di una donna che, chiamata a questo importante ruolo dal Premier Mario Monti, vuole restituire al Paese la sicurezza che merita, a cominciare da Roma fino al resto dell’Italia. In occasione di un’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica, la Cancellieri parla degli ultimi gravi fatti di criminalità, scoppiati nell’ultimo mese, da quando lo stesso Ministro si è insediato al Viminale. Pacchi Bomba alle varie sedi d’Equitalia, la strage dei senegalesi a Firenze e il delitto di Roma i temi principali, qualche accenno al caso Tav, un caso che ha animato le caldi giornate della scorsa estate. Le parole del Ministro sono chiare: “C’è un clima pessimo, temo l’escalation della criminalità di strada. La gente è insicura, ha paura di perdere il posto di lavoro e chi l’ha perso teme di non trovarlo. L’instabilità economica crea maggiore insicurezza, dalla quale nascono questi brutti episodi”. Sul delitto di Roma il ministro rassicura che si farà di tutto per arrivare a prendere gli assassini, la strada non è facile ma gli uomini delle forze dell’ordine stanno setacciando il territorio per arrivare a smascherare i killer della piccola Joy e del suo papà. Sul possibile aumento di uomini da impiegare il ministro precisa: “E’ troppo semplice dire di voler aumentare gli uomini, è necessario rendere più efficienti quelli che già abbiamo”. Un rapporto stretto con la magistratura, unità d’intenti e forte impegno sociale sono gli ingredienti che il Ministro reputa fondamentali per affrontare la questione sicurezza nel migliore dei modi. Sulla lotta alle mafie, la Cancellieri dice: “È una questione che tocca anche Roma, con la prevalente presenza della 'ndrangheta in città e della camorra sul litorale. La crisi economica sta accelerando il rischio che le cosche s'impadroniscano sempre più del territorio. Stiamo sensibilizzando le prefetture perché intensifichino i rapporti con i Comuni per seguire la vita delle licenze commerciali e vedere come passano di mano. Un intelligente incrocio di dati può aiutarci a capire molte cose. Sempre attraverso le prefetture monitorizzeremo gli appalti. Una cosa è certa: su tutto non avremo né cedimenti né incertezze”.
Marco Chinicò