L’ITALIA E’ SEMPRE QUELLA

Agli albori del 2012, anno dodicesimo di questo Millennio, ci chiediamo cosa ci riservi il futuro. Ovviamente, memori del nostro passato. Sotto un profilo socio/politico, magari non condivisibile, anche la Seconda Repubblica è tramontata. E’ durata troppo poco per poterci concedere raffronti con la Prima. Quello che ci sentiamo d’ipotizzare è che non ce ne sarà una Terza. Messa al sicuro la nostra Democrazia, restano d’affrontare tutti i problemi, vecchi e nuovi, del nostro Bel Paese. Come abbiamo già scritto, è indispensabile che ci si muova per dare il via ad una sostanziale riforma della legge elettorale, col conseguente cambiamento dei rapporti tra Cittadini ed Istituzioni. Preso atto che la partitocrazia non è stata in grado di fare, in primo luogo, gli interessi del Paese, riteniamo che, una volta sistemata la nostra posizione economica in ambito UE, siano maturati i tempi per offrire alla penisola un fronte politico che metta in primo piano i cittadini, ovunque residenti. Quindi, c’è da auspicare il varo di una Fiducia che consenta una più ampia realtà operativa per chi ancora crede nella ripresa generale di questa Nazione. Comprendiamo che non sarà facile, ma riteniamo che sia necessario per ritrovare quel consenso popolare forse tramontato. Molti “mali” della nostra Economia hanno avuto origine proprio per la mancanza di regole elettorali capaci d’imporsi, quando il caso lo avesse richiesto. Per combinazione, la Prima Repubblica è crollata per effetto “mani pulite”. La Seconda è tramontata, magari con meno clamore, anche per volontà di un’UE alla quale siamo legati a doppia mandata e per la quale c’eravamo direttamente impegnati a pareggiare i nostri conti interni. E’ inutile tergiversare; i nodi sono venuti al pettine, quando non siamo stati più in grado di salvare il salvabile. Se alla guida del Governo non ci fosse stato Berlusconi, la realtà sarebbe stata la stessa. Anzi, con l’Esecutivo “Tecnico” l’agonia è stata più breve. Ma quando l’emergenza sarà rientrata, anche se ci vorrà tempo, dovranno contare di più i cittadini di questa Repubblica. Siano essi residenti a Roma o a New York. Insomma, l’Italia, pur essendo una, può avere suoi cittadini in ogni parte del mondo. Con gli stessi doveri, ma anche con gli stessi diritti. A questo livello, riflettendo più da tecnici che da operatori dell’informazione, poca importanza ha discutere sul “sesso” degli angeli. Ciò che preme è garantire, nel modo migliore, la sovranità popolare. Il passato, nel bene o nel male, non ritorna ed il futuro è tutto da costruire. Basta che non venga meno, o sia dispersa, la volontà di girare pagina. Disquisire su una possibile Repubblica Mono Camerale o delle Regioni, non è sufficiente per elaborare eventuali programmi percorribili. Per cambiare, bisognerebbe avere bene le idee chiare ed evitare il vittimismo che è alleato dei tempi “lunghi”. Senza, d’altronde, assodare se tra le macerie della Prima e Seconda Repubblica non si siano dei “mattoni” utili per ricostruire il nuovo modello nazionale. Dopo tante riflessioni e batoste, l’Italia repubblicana è ancora quella. Sono, invece, cambiati gli uomini politici, i partiti, le alleanze ma, soprattutto, gli ideali del Popolo italiano.

Giorgio Brignola

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy