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La burocrazia italiana non uccide, ma può farti impazzire. Chiedi il permesso di costruire al Comune. Paghi. Ritiri il permesso di costruire. Paghi. Costruisci. Fai per entrare in casa e la Provincia si accorge che forse il Comune si è sbagliato. La casa va demolita. E per non farti mancare niente la Procura ti iscrive nel registro degli indagati. Così impari a essere italiano. Tutto questo è successo a Dolcedo, Provincia di Imperia. Beppe Grillo
Intervista a Paola Borsellino, ispettore Arpal
Un mutuo per farsi distruggere la casa (espandi | comprimi)
Ciao amici del blog di Beppe Grillo, mi chiamo Paola Borsellino, ci troviamo nel Comune di Dolcedo in Provincia di Imperia, è un piccolo comune di circa 1400 abitanti alle spalle di Imperia, a 7 Km del mare e io e altri 70 cittadini ci siamo trovati a vivere questa storia kafkiana in quanto abbiamo comprato o ci siamo costruiti delle casette o per prima casa o come seconda casa, visto il posto splendido dove ci troviamo. Dopo alcuni anni che le nostre case erano praticamente finite, ci siamo ritrovati con un pezzo di carta inutile tra le mani, in quanto la Provincia di Imperia in primis, poi il comune successivamente hanno ritenuto illegittimo il permesso di costruire che il Comune di Dolcedo ci aveva rilasciato e adesso ci ritroviamo con delle ordinanze di demolizione, siamo persi tra sentenze del Tar, denunce penali e ricorsi in Consiglio di Stato.
Come vedete siamo in una zona abbastanza vergine, dove si trovano uliveti, pochissima urbanizzazione, questi terreni ricadono tutti in zona agricola, zona agricola significa che la Regione prevede che vi siano delle costruzioni a carattere sparso, questo carattere sparso per noi riguardava rispetto dei limiti imposti dal PUC comunale, abbiamo fatto delle richieste al comune chiedendo se potevamo costruire con le caratteristiche che il Comune stesso ci dettava, abbiamo ottenuto dei permessi di costruire da parte del Comune, abbiamo costruito, realizzato le nostre case e solo dopo alcuni anni ci viene detto che hanno sbagliato, che queste case non potevano essere costruite.
Questa per noi è un’anomalia perché tutta la Provincia di Imperia, secondo noi, ricade in zona E3, zona agricola e ha delle costruzioni simili alle nostre, anzi addirittura spesso molto più dense, le distanze che erano state imposte dal Comune sono state rispettate. Uno Stato non può togliere una casa a qualcuno che se l’è costruita rispettando le regole che sono state date e cambiare le regole a giochi già fatti. Come si fa a dare fiducia a uno Stato che ritiene i propri atti dei pezzi di carta inutili che possono essere stracciati da un giorno all’altro!
Lo Stato che ti dice: “Abbiamo sbagliato“, è uno Stato che poi ti autorizza a fare delle costruzione abusive, perché è chiaro che se io pago decine migliaia di Euro per rispettare la norma, poi non può essere risposto: “Abbiamo sbagliato, il pezzo di carta non ha valore” ci sono delle case con dei risparmi e dei sacrifici di una vita, quindi chiediamo che questo Stato ci dia delle garanzie, non solo al comune dove ci sono delle persone che evidentemente non hanno capito che non possono sbagliare, devono rappresentare un organo che dà delle certezze, non un organo che punisce qualcuno che non ha commesso, secondo noi, un reato! Le spese che ogni famiglia dovrebbe affrontare vanno dai 40 mila ai 100 mila a immobile, già abbiamo versato i nostri risparmi in queste case e adesso ci vengono chiesti ulteriori soldi, senza nessuna garanzia di farci rientrare in possesso dei permessi di costruire.
Quindi la drammaticità di questa storia sta nella beffa che l’Amministrazione si fa facendo di noi,ci hanno chiesto soldi quando abbiamo chiesto il permesso di costruire, ci hanno chiesto soldi per rilasciarlo, ci stanno chiedendo soldi per poter utilizzare queste case è qualcosa che ha dell’incredibile e del mostruoso e è pazzesco e allucinante che da parte dei politici e degli amministratori pubblici abbiamo solo alzate di spalle e la giustificazione è quella che c’è stato un errore e noi siamo le vittime, ma altre soluzioni non se ne prospettano. Le soluzioni sono due: pagare e sperare di risolvere, oppure beccarsi una denuncia e affrontare la causa penale e poi pagare un’ammenda che va dai 10 mila ai 30 mila Euro e distruggere la propria casa a proprie spese. Questa è la soluzione che ci viene proposta.
La Regione sbaglia, il cittadino paga (espandi | comprimi)
Noi vogliamo innanzitutto dire che non siamo degli abusivisti in quanto abbiamo chiesto e ottenuto dei permessi di costruire da un’amministrazione pubblica, pertanto siamo stufi di continuare a essere accusati di avere devastato in modo incontrollato una collina, come potete vedere siamo nel verde tra le case che sono state costruite o non ci sono situazioni di disastro come a volte la nostra situazione viene descritta,quindi se siamo degli abusivisti com’è possibile che siamo registrati alle Agenzie delle entrate e che paghiamo le tasse? Noi abbiamo chiesto dei permessi di costruire, li abbiamo ottenuti e adesso vogliamo poter vivere nelle nostre case senza problemi, non senza riuscire a dormire la notte perché paghiamo dei mutui senza sapere per cosa li stiamo pagando, quello che chiediamo ai politici e agli amministratori pubblici è che prendano atto di questa situazione che è veramente drammatica, dove ci sono famiglie italiane, famiglie di stranieri tra cui tanti tedeschi che a oggi non sanno se hanno una casa o non hanno una casa.
Stiamo facendo, come Italia, una figura pessima in quanto i turisti che vengono qui e che hanno casa qui, ci chiedono a noi italiani: Ma cosa sta succedendo? E non riescono a capire cosa sta succedendo, perché gli amministratori pubblici dicono: “Abbiamo sbagliato, pazienza, dovete rassegnarvi, se siete fortunati ripagherete gli oneri di urbanizzazione, pagherete dai 15 ai 40 mila Euro l’uno per riavere i permessi di costruire, se siete sfortunati le case verranno confiscate!” Qua non stiamo parlando di una lotteria, qua stiamo parlando di documenti, ma di case, di famiglie che hanno perso ma serenità!
Circa 6 mesi fa siamo stati beffati ulteriormente, siamo stati convocati dall’amministrazione del Comune di Dolcedo perché ci dovevano comunicare che avevano risolto il problema della lottizzazione abusiva, avevano raggiunto un accordo con la Regione e era possibile risolvere la lottizzazione tramite la realizzazione di opere di urbanizzazione a carico nostro, siamo stati invitati a firmare un atto unilaterale d’obbligo con cui ci impegnavamo a realizzare la progettazione e le opere di urbanizzazione, però come progetto pubblico, quindi con gara d’appalto e incarico dato da parte dell’amministrazione pubblica e con costi elevatissimi. Abbiamo accettato queste condizioni pur di risolvere questa situazione che ci sta togliendo il sonno, dopo circa 2 settimane siamo venuti a sapere che la Regione non era assolutamente d’accordo con questa proposta, che non c’era stato nessun accordo con il Comune e che pertanto gli atti unilaterali d’obbligo firmati e i soldi che avevamo versato non servivano assolutamente a nulla.
Siamo riusciti a entrare in possesso delle cifre versate dai 2 ai 5 mila Euro a persona che erano solo un acconto, perché ci hanno chiesto delle cifre che vanno dai 15 mila ai 30/40 mila secondo la cubatura dell’immobile! In seguito siamo riusciti a farci ricevere dalla Regione come Comitato e a fare capire il problema enorme che stiamo vivendo e allora si è ritornati sulla necessità di realizzare queste opere di urbanizzazione, solo che il Comune in questo momento è completamente fermo, sappiamo che hanno ridato gli incarichi da pochi giorni agli ingegneri. Nel frattempo vanno scadendo i termini dei ricorsi al Tar, vanno scadendo i termini dei Consigli di Stato e sono decine di migliaia di Euro che ogni volta ciascuno di noi è costretto a spendere di avvocati e di spese legali per poi ripresentare di nuovo tutto per chiedere nuove sospensive.
Nel frattempo ci è arrivato l’avviso di garanzia perché dalla segnalazione della Provincia siamo stati iscritti al registro degli indagati per lottizzazione abusiva e quindi ora dovremo andare a pagare ancora gli avvocati per dimostrare che abbiamo semplicemente richiesto un permesso di costruire al Comune, perché non ci è stata contestata nessuna violazione relativa alle distanze, non c’è stata contestata nessuna violazione perché la zona era soggetta al vincolo ambientale. Noi abbiamo solo richiesto un permesso di costruire a una pubblica amministrazione e per questo adesso abbiamo un’iscrizione sul registro degli indagati!