COSA VI E’ DA CATANIA UN ANNO SPRECATO FESTEGGIARE?

Un altro anno è trascorso inutilmente senza che si assumessero iniziative anche radicali per cercare di rendere un pò più vivibile la città e, come si dice da tempo, a misura d'Uomo.

Ormai da diversi anni assistiAmo quasi passivamente al degrado ambientale e sociale così come ci indicano le varie statistiche che ogni anno ci vedono all'ultimo posto tra le città più grandi della nazione per quanto riguarda la qualità della vita nei suoi molteplici aspetti.

Abbiamo tutti inspirato,anche quest'anno,ogni giorno di quest'anno i veleni della combustione da scarico cercando di sopravvivere al caos giornaliero e all'inquinamento acustico che si è trasformato in un sottofondo sostituendosi al silenzio naturale.

Sembrerebbe che i continui allarmi lanciati dai vari enti e associazioni ed in particolare dalla stessa O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) e le statistiche sui malati e morti da inquinamento delle città siano passati inosservati come meteore. A Catania dove le poche centraline rimaste in vita (quattro su diciotto, le altre scomparse nel nulla) hanno segnalato più volte il superamento dei limiti di sostanze nocive consentite dalla legislazione vigente senza che l'Amministrazione prendesse le giuste e dovute iniziative per fermare il tasso di veleni.

Abbiamo assistito inerti al dissolversi dei pochi parchi esistenti nella nostra città senza che fosse concepito un solo parco in più. Ed invece assistiamo passivamente all'imposizione di una ennesima colata di cemento nell'ultima area libera nel cuore del Centro Storico, era quello che fù il quartiere storico di S. Berillo raso al suolo da quella speculazione che adesso vuole tramutarlo in un monoblocco di cemento e asfalto invece della nascita di quello che dovrebbe essere il Polmone verde della città, il solo che garantirebbe un futuro di benessere.

Abbiamo forse definitivamente perduto piazza Europa e piazza Sciascia, oltre ad altre piazze del centro storico che rischiano di trasformarsi in parcheggi sotterranei a beneficio, anche questi, di quei pochi privati che 'contano'.

Certo poco importa se tali scelte sono diametralmente opposte alle scelte delle città europee che invece puntano a liberare la città ed in particolare i centri storci dalla morsa del traffico il tutto a beneficio della vivibilità e del futuro nostro e dei nostri figli.

Abbiamo poche aree limitate al traffico privato e pubblico, tranne che per l'AMT e taxi, come il tratto di via Etnea, e la stessa ZTL (sita alle spalle di piazza Università) concepita da pochi mesi, violate giornalmente da centinaia di mezzi mettendo così a rischio l'incolumità dei pedoni. E' stata chiusa finalmente piazza Duomo ma sappiamo pure che è stata una scelta dettata soprattutto dall'emergenza in quanto rischiava di implodere sotto il volume di traffico.

Tutto ciò mentre i cosiddetti mega posteggi scambiatori restano abbandonati a se stesse come Cattedrali nel deserto quando invece avrebbero dovuto dare un taglio alle auto che arrivano giornalmente da fuori città.

Questo è dovuto anche ai pochi ed in parte vetusti mezzi dell'AMT che lasciano lontani quei cittadini che invece aspettano un nuovo segnale tangibile affinchè si convincano di lasciare a casa l'auto sostituendola con il mezzo pubblico funzionante e in ottime condizioni.

E invece cosa fà l'Amministrazione? Allontana sempre di più gli autobus dal centro storico per non 'ostacolare' i mezzi privati che restano ben saldamente nel cuore della città.

Per non parlare della raccolta differenziata che grazie a scelte obsolete e perdenti, oltre al non rispetto delle normativa, resta ferma al palo a tutto vantaggio delle discariche e a danno ei cittadini che vedono aumentare la TARSU.

Basterebbe andare almeno una volta a guardare quanto accade nelle mense sociali gestite da volontari e da associazioni cattoliche e laiche per vedere con i propri occhi quando la povertà si sta espandendo a macchia di leopardo: o andare a vedere la baraccopoli di C.so M. della libertà dove non vivono solo extracomunitari ma anche cittadini di questa città da 'terzo mondo'.

E’ passato un altro anno e lo stato delle cose .non solo non è migliorato ma sotto molti aspetti oggettivamente è anche peggiorato e se saranno realizzate tutte quelle opere che sicuramente non servono alla città ne ai cittadini ma anzi, se realizzate, pregiudicheranno definitivamente il futuro di tutti noi e di chi verrà dopo . Forse ci resta ben poco da festeggiare!

Alfio Lisi

Catania

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