UPSIM: QUESTIONE PIU’TECNICA CHE POLITICA

L’idea di una struttura centrale per le Politiche Sociali degli Italiani all’Estero (UPSIM) era maturata alla fine degli anni ’90; quando esistevano solo i COMITES ed il CGIE e le Associazioni d’Emigrazione. Pur nei ben noti limiti delle loro attribuzioni. La proposta, che non aveva, e non ha, dietro nessun partito o politico di sorta, era stata recentemente ripresentata; anche nello spirito innovativo di quest’Esecutivo “Tecnico” che ha preso netta distanza dallo scenario politico nazionale. L’interesse dei Lettori, questa volta, non è mancato. Per poter realizzare all’UPSIM, ovviamente, si dovrebbe “rivedere” profondamente, prima di tutto, il CGIE che potrebbe essere ristrutturato come UPSIM, con meno elementi e tutti eletti all’estero. Sotto il profilo di controllo e burocratico, solo due o tre Funzionari, al massimo, di nomina ministeriale. Quindi, non un doppione di qualcosa già in essere, ma un’integrale ristrutturazione di un Organismo che, con i suoi 14 anni di vita, ci sembra che abbia fatto il suo tempo. I COMITES, anche loro rivisitati, più nella sostanza che nella forma, dovrebbero essere gli Organismi consultivi locali capaci di segnalare all’UPSIM le singole problematiche che coinvolgono i Connazionali nei Paesi ospiti. L’UPSIM potrebbe, così, rappresentare l’organismo consultivo per gli Onorevoli eletti nella Circoscrizione Estero; gli unici, almeno per ora, nelle condizioni di portare le tematiche migratorie in Parlamento. I membri dell’UPSIM avrebbero, di conseguenza, mandato elettivo da parte dei COMITES. Questi ultimi, votati dai Connazionali residenti nei territori di pertinenza, dovrebbero essere messi nelle migliori condizioni per collaborare in sintonia con i Patronati, le Associazioni e con le residue realtà consolari. Per essere competitivi, ma anche concretamente operativi, si dovrebbero rivedere, inoltre, i meccanismi di voto affinché la rappresentatività sia un fatto reale e verificabile, con periodica regolarità, e non un trampolino politico personale. Con strutture veramente rinnovate, siamo convinti che parecchia della demotivazione che ancora serpeggia tra gli italiani oltre confine non avrebbe più ragion d’essere. I tempi sono maturi anche per questi cambiamenti e chi dovesse remare contro non avrebbe più vita facile. Finalmente!

Giorgio Brignola

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