Manovra invotabile 2 / Revocare l’indecente regalo delle frequenze tv

Nella assai impopolare manovra del governo ci sono tante cose sbagliate e molte omissioni, come quella di non prevedere la vendita all’asta delle frequenze tv. Parlo delle sei nuove frequenze digitali di proprietà dello Stato, quindi di noi tutti, che il governo Berlusconi decise di assegnare gratuitamente per regalarle, di fatto, ai soliti noti – Mediaset in testa ma anche Rai e Telecom – attraverso quello che è stato definito ‘beauty contest’.

Un concorso di bellezza chiaramente ‘truccato’, visto che si è sempre saputo chi avrebbe vinto – ossia i tre operatori già dominanti – con tanti saluti al pluralismo televisivo e a un bel po’ di miliardi. Quanti? In Germania l’asta ha assicurato alle casse dello Stato 4,4 miliardi di euro, negli Stati Uniti 20 miliardi di dollari. In Italia c’è chi stima che possa fruttare oltre dieci miliardi di euro, in pratica mezza manovra.

Eppure il governo Monti non sembra interessato alla questione, chiede insopportabili sacrifici a lavoratori e pensionati in nome di un imprescindibile rigore, ma non pensa di sfruttare un patrimonio pubblico così importante. Un paradosso scandaloso, inaccettabile sempre, ma tanto più vergognoso nel momento in cui si chiede agli italiani di stringere ancora la cinghia.

Per questo io e Massimo Donadi, il capogruppo dell’Italia dei Valori alla Camera, abbiamo scritto oggi una lettera al Ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, chiedendogli di revocare subito la procedura per l’assegnazione gratuita delle sei nuove frequenze televisive digitali. La legge lo consente, non ci sono scuse. E i soldi recuperati da un’asta pubblica potrebbero, per esempio, essere impiegati prioritariamente per ripristinare l’indicizzazione dei trattamenti pensionistici ben oltre la soglia individuata dalla manovra approvata domenica dal Consiglio dei Ministri. Aspettiamo una risposta, non vogliamo però chiacchiere ma fatti: se davvero il governo vuole coniugare rigore ed equità inizi a dare un segnale importante cancellando questa autentica porcheria!

Leggi la lettera al Ministro Passera.

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