Un altro grande del calcio mondiale se ne è andato. Sócrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira, più noto come Sócrates, ex capitano dei verdeoro, si è spento all'età di 57 anni, nella sua stanza d'ospedale, a San Paolo.
Era stato ricoverato qualche giorno fa per un infezione intestinale ma, dopo essere entrato in coma, è deceduto.
Mesi fa aveva lui stesso ammesso di avere problemi con l'alcool, motivo per il quale era stato già ricoverato per una grave emorragia sempre intestinale.
Ma a noi piace ricordare il 'dottore' – soprannome datogli per la sua laurea in medicina – come un uomo diverso dal calciatore. Una persona capace di distinguere i ruoli della sua vita, di calciatore ma anche di persona impegnata su altri fronti, come quello del suo impegno politico contro la dittatura militare in Brasile.
Dedito a stravizi, come il fumo e l'alcool, non si tirava indietro a questi 'piaceri' della vita anche sapendo che gli facevano male, celandosi dietro ad una definizione che aveva coniato di sé stesso di 'non atleta'.
Ma soprattutto, per noi italiani, è indimenticabile quell'immagine che ci riporta al mondiale vinto dagli azzurri nel 1982 in Spagna. Italia-Brasile 3-2, in quell'occasione proprio Socrates siglò il momentaneo pareggio per i brasiliani con una stoccata sul primo palo dove Zoff non arrivò.
Adeus dottore, capitano incorreggibile.
Paolo Natale