A cura del Presidente del Comites di Hannover Giuseppe Scigliano
(Tito Livio, Storie, XXI, 7).
Il sottoscritto, pur aderendo all’invito di S.E. Ambasciatore Michele Valensise per la prossima riunione che si terrá a Berlino a fine novembre, prende atto che i tagli annunciati colpiranno le tradizionali strutture previste dalla legge e dalle direttive comunitarie a favore dell’emigrazione italiana. Prende altresì atto che i tagli colpiranno anche la struttura diplomatica che è preposta a gestire con i consolati, i servizi a favore dei connazionali. È evidente che il Governo ed il parlamento, vogliono cancellare all’estero ogni rapporto fino ad ora costruito, tranne quello del voto che ci lega alla nostra terra nativa. Ne sono la prova, i tagli annunciati che colpiranno anche chi ci amministra ed i tagli lineari a tutte le strutture che nessun gruppo politico e gli stessi parlamentari eletti nella circoscrizione Estera sono riusciti a contrastare. Tutto ciò serve solo a giustificare gli equilibri di forza che ogni corporazione ha all’interno di questa compagine che ricorda tanto l’armata Brancaleone. Si taglia ovunque senza criterio e s’investe o si pensa di investire in strutture attualmente superflue tanto per citare un esempio, la costruzione del Ponte di Messina che dovrebbe collegare la Sicilia alla terra ferma dove ad aspettare gli isolani ci sarà un’autostrada famosissima, infrastrutture inesistenti ed un solo binario. Quanto asserito diventa ancora più evidente se si considerano i tagli annunciati dai vari ministeri. Si prenda ad esempio l’emanando provvedimento sulle misure economiche che da un lato prevede la chiusura dell’ICI e lo smistamento del personale in altri uffici e dall’altro si creano nuove strutture con nuovo personale. La lista potrebbe continuare all’infinito ma il risultato ci porta inequivocabilmente ad un disegno ben preciso: “in ogni caso chiudere con gli italiani all’estero”. Questi non sono più visti come un valore aggiunto, un bagaglio enorme di risorse utilizzabili per produrre nuova linfa, anche economica, per la nostra Italia, quella che abbiamo sempre portato con noi ovunque e con orgoglio. Chi si è spostato ed ha lasciato il proprio paese, ha avuto una forte motivazione ed ha mostrato una rottura con un sistema che produceva abusi, nepotismo, sfruttamento e tanto altro ancora. Oggi lo stesso sistema sta mostrando la sua faccia peggiore, quella dell’egoismo puro e della cecità assoluta nei confronti dei cittadini onesti e lavoratori.
Non voglio assolutamente tornare nei luoghi comuni citando tutti i privilegi di cui godono i nostri politici, ma mi appello a loro, in nome del comites che rappresento, affinché smettano di curare il loro orto ed iniziano a curare anche gli interessi di chi li ha votati cercando di proporre tagli secondo dei criteri ben precisi che tengano soprattutto in considerazione la crescita del nostro Paese ( non solo economica ma anche morale, sociale, culturale etc).
È veramente ora di smetterla di portare privilegi e capitali alle Caste, ai loro amici ed agli amici degli amici come sta accadendo attualmente in Italia. Troppi personalismi e pochissimi programmi per uscire da una crisi che si potrebbe risolvere solamente se al nuovo Governo i partiti daranno una base solita mettendo avanti gli interessi della nazione e non quella clientelare.
Per finire apprezzo gli emendamenti presentati in questi giorni dal Senatore Claudio Micheloni e dall’Onorevole Franco Narducci ( firmati anche da Tonini, Pegorer, Randazzo e Bertuzzi). Sono proposte coraggiose ed esprimono in pieno le esigenze del momento che abbiamo all’estero ( quello che riguarda l’occupazione in loco del personale, al posto di quello di ruolo mandato dal MAE è stata una proposta votata all’unanimità dall’intercomites Germania già nel 2006).
Queste proposte potrebbero essere attualmente le uniche sensate e percorribili per non smantellare definitivamente quel poco che ancora ci rimane per cui auspico che il nuovo Governo le prenda in considerazione oppure ci dica come mantenere quello che abbiamo costruito.
Giuseppe Scigliano