Domenica sera chi ha pensato che Silvio Berlusconi rassegnando le dimissioni da presidente del Consiglio uscisse definitivamente di scena ha fatto un grosso errore. Nel corso della giornata odierna l’ex premier ha confermato di voler rimanere al centro della scena mediatica e politica italiana.Di buon mattino si presenta davanti ai senatori del Pdl, al momento il suo punto di forza grazie a numeri migliori di quelli della Camera. Berlusconi riferisce loro di un retroscena, innanzitutto: avevo chiesto al professore di fare il ministro dell'Economia, poi anche il premier di centrodestra, ma alla fine si sono realizzate larghe intese. E' andata così, ora la linea sarà quella di valutare “volta per volta” i provvedimenti, decidendo se sostenerli. Ma la convinzione nella forza del Popolo della libertà è incrollabile: “Quanto durerà il governo Monti dipenderà anche da noi che siamo decisivi anche nella nuova maggioranza”, ricorda a tutti Berlusconi.Prima di tentare di dettare l'agenda al nuovo esecutivo, Berlusconi si toglie un sassolino: “Dicevano che il problema eravamo noi, ma visto l'andamento dei mercati….”. Come a dire, lo spread non arretra e non era dunque colpa del governo Berlusconi. Poi l'ormai ex premier lancia alcune proposte: il governo non dovrà occuparsi di legge elettorale, ma a essa si dovrà mettere mano prima di tornare al voto; resta comunque necessario intervenire sul regime delle intercettazioni e sulla giustizia; nessuna patrimoniale godrà del sostegno del Pdl, “l'abbiamo già detto a Monti”.A rovinare il clima di larghe intese bastano però un paio di passaggi dell'intervento pronunciato a porte chiuse dal Cavaliere. Il primo è riservato a Giorgio Napolitano che, dal Colle, “ci correggeva con la matita rossa, come una maestra con i bambini delle elementari”. Il secondo al governo Monti, un esecutivo “non eletto” che rappresenta una “sospensione certo negativa della democrazia: la decisione finale ci è stata praticamente imposta, con i tempi voluti dal presidente della Repubblica”. Tornerà spesso, il concetto. Così come ancora si discuterà dell'uscita di scena (definitiva?) di Berlusconi: “So che volevate che mi ritirassi a scrivere le mie memorie. Non sarà così”.Non sono mancate le reazioni alle parole del Cavaliere: “Come al solito Berlusconi dimostra che, dentro o fuori il governo, si è messo a fare politica per motivi giudiziari e personali”, è stato il commento del leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, in merito all'intenzione che il premier avrebbe espresso di andare avanti con la riforma della giustizia e delle intercettazioni.”Per questo – ha detto Di Pietro – lo abbiamo contrastato e per questo, ora che il governo è cambiato, ma i parlamentari sono gli stessi, bene fa l'Italia dei valori a far sì che il governo nasca, ma a non entrare in alcun modo in questa maggioranza senza prima aver visto i suoi atti”.In serata l’ex premier è intervenuto alla riunione del gruppo dei deputati del Pdl ed ha proseguito con le proprie esternazioni e con la rivendicazione dei propri meriti tra cui aver portato l’Italia ad essere “il primo paese per il contenimento del deficit”. Per Berlusconi l’Italia ha subito “il terrorismo delle opposizioni e della stampa compreso quella straniera” e questo è stato “alla base delle sue dimissioni”.Berlusconi è tornato anche su Mario Monti facendo ricorso ad una metafora calcistica: “La situazione attuale e il nuovo governo sembra il calcio, con una squadra in crisi e un solo giocatore che secondo tutti può raddrizzare la situazione, insomma Monti come Maradona nel Napoli”. “Abbiamo accettato il governo Monti a patto che lui tenesse il ministero dell'Economia che io già gli avevo offerto” ha aggiunto l’ex premier. Anche davanti ai deputati del Pdl il Cavaliere ha ribadito il “no alla patrimoniale”, ha ribadito il “si alla fiducia” ma ha precisato che successivamente “si farà una valutazione caso per caso di ogni singolo provvedimento”. “Il nostro sostegno a questo governo è leale, non consegniamo Monti alla sinistra” ha proseguito. Berlusconi ha poi sottolineato l’importanza “di essere uniti, una forza compatta, per non rinnegare la nostra storia e i principi in cui crediamo”Non sono mancate le riflessioni sull’Europa e sull’euro definita dall’ex premier “una moneta malata” perché “non ha un padre e una banca centrale che possa sostenerla quando è in difficoltà”. Per Berlusconi la “crisi è un virus che colpisce tutti”. “I Trattati non sono un moloch e in alcuni casi devono essere cambiati” ha concluso.L’ex presidente del Consiglio ha poi illustrato gli scenari futuri del partito: “Bisogna cercare di allargare il centrodestra tenendo aperti i rapporti con i parlamentari di Casini e conservare l’alleanza con la Lega”. Berlusconi ha poi affermato di avere “l’intima convinzione che il Pdl vincerà le prossime elezioni” in quanto “ vince chi è all'opposizione perché la crisi viene pagata da chi governa come la Spagna dimostrerà”. Il Cavaliere ha ribadito che “sarà Angelino Alfano a guidare la riscossa perché è bravo e tutti hanno paura di lui” in particolare Casini e Bersani “perché diventano immediatamente vecchi davanti ad Alfano”. Berlusconi ha annunciato “che il congresso nazionale del Pdl si terrà in primavera”. L’ex premier ha poi negato la formazione di un nuovo partito ed ha precisato che la chiamata a Fini è stata solo “istituzionale”. Infine il Cavaliere ha informato i deputati del Pdl della nascita di una tv del partito che “prenderà gli spazi di palazzo Grazioli dove c’era la tv di Massimo D’Alema”. Il Cavaliere ha spiegato che dell'iniziativa si occuperà Antonio Palmieri, già responsabile internet del partito.Nel corso dell’intervento c’è poi stato un piccolo giallo. Il Cavaliere infatti stava intervenendo sulla linea a suo dire a volte 'eterodossa' del Giornale: “Sono mesi che hanno una linea che io spesso non condivido, per questo ho preso…”. È a quel punto che interviene Fabrizio Cicchitto, frenando quando stava per dire Berlusconi. Il quale si è prima interrotto e poi ha tagliato corto: “Comunque prenderò provvedimenti”.Infine il capo del governo dimissionario ha confermato che interverrà domani in aula alla Camera in occasione del voto di fiducia al governo Monti. Il Cavaliere ha anche aggiunto che domani tra le cose che dirà vi sarà anche una chiara indicazione “che si tornerà al voto quando il governo Monti avrà esaurito il programma”. 17 novembre 2011Redazione Tiscali