Cari colleghi, cari amici,
il 16 novembre 2011 sarà per la categoria del personale a contratto del Ministero degli Affari una giornata di discussione e di sentite e profonde rivendicazioni. In momenti di grande difficoltà siamo tutti chiamati a partecipare al risanamento ed anche alla rinascita culturale del nostro Paese. Evidentemente all'interno di un Ministero che è anche – per antonomasia – il più diretto interlocutore dell'emigrazione italiana, ci sono sempre sacche di tutela contrapposte a categorie che vengono sempre e comunque chiamate a “sanguinare” di più. La nostra è una di quelle.
Come già ben descrittovi in altre nostre missive, siamo della forte opinione, che il personale a contratto funga da parafulmine sul quale far convogliare ogni sorta di risparmio, ogni “rimodulazione” verso il basso. Si fa così bella figura a scapito dei più deboli.
Vi invitiamo tutti a partecipare e ad indire le assemble di cui al comunicato del sindacato unsa confsal esteri e di dimostrare così la nostra unità e il desiderio di protestare contro misure ingiuste ed arbitrarie cha hanno colpito solo ed esclusivamente la nostra categoria.
Un caro saluto a tutti voi
IL COORDINAMENTO DEGLI IMPIEGATI A CONTRATTO DEGLI ISTITUTI ITALIANI DI CULTURA
CRISTINA RIZZOTTI IIC STOCCARDA
NICOLA FRESA IIC AMBURGO
BEPPE SCORSONE IIC MONACO DI BAVIERA
Comunicato n. 75
Residui FUA 2010 personale a contratto legge italiana
Firmato dai Confederali l’accordo-vergogna che vede l’esclusione della CONFSAL UNSA
La contrattazione per la ripartizione dei residui FUA 2010 del personale a contratto a legge italiana è giunta a conclusione nel peggiore dei modi.
Dopo che la Confsal Unsa aveva richiamato in vita (come del resto contemplato dalle norme pattizie) la trattativa in parola poiché disattesa per anni dall’Amministrazione e dai Confederali con ingenti perdite economiche per il personale destinatario, il nostro Sindacato, ovvero la Sigla sindacale che DA SOLA conta più del 70% di iscritti tra gli oltre 800 beneficiari dell’Accordo stesso, dei quali è pertanto maggiormente rappresentativa, è stato estromesso nei fatti dalla relativa negoziazione.
Durante tutta la trattativa, gli attacchi alla categoria non sono mancati, come peraltro rimarcato dalle nostre numerose informative sull’argomento (n. 40, 48, 54, 56 e 57), che vogliamo qui di seguito riassumere :
– introduzione dell’indennità di bassa manovalanza: quando nella pubblica amministrazione aprire e chiudere una porta diventa un merito da remunerare.
– Svolgimento dell’incarico di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ai sensi del DL 81/2008: ovvero come riuscire nell’intento di garantire un’indennità ad un solo dipendente sull’intera Rete, riconoscendo al medesimo il “merito” di aver partecipato, a proprie spese, ad un corso formativo ad hoc, ovviando così all’incapacità dell’Amministrazione di garantire la formazione a tutti i lavoratori.
– Innalzamento (anzi: raddoppiamento rispetto al 25% del 2009) della quota parte dell’ammontare FUA, sulla quale il Capo missione ha completa discrezionalità di distribuzione: le numerose segnalazioni di difficoltà, di iniquità e di mancanza di trasparenza giunte nel corso dell’esercizio 2009 sono state completamente ignorate dall’Amministrazione e dalle Sigle firmatarie.
Nel corso dell’ultima informativa l’Amministrazione ha rappresentato che l’Accordo in parola – già siglato dalle Sigle Confederali nel luglio scorso e trasmesso agli organi di controllo per l’ottenimento dell’autorizzazione alla firma – è stato oggetto di “rilievi non ostativi” da parte della Funzione Pubblica, consentendone quindi la prosecuzione dell’iter.
Secondo quanto riportato dall’Amministrazione, la Funzione Pubblica avrebbe osservato che l’anzianità di servizio, il profilo contrattuale nonché le due fasce stabilite dall’art. 9 dell’Accordo Successivo (ovvero i 15 o 20 anni di anzianità) non devono costituire un pre-requisito al fine della concessione del trattamento economico, bensì che occorre adottare criteri basati sulla performance individuale, sulla corretta applicazione del Sistema di valutazione e sullo svolgimento di attività disagiate ovvero pericolose o dannose per la salute (sic !!!!).
In altre parole, stando a quanto riferito dall’Amministrazione, la Funzione Pubblica avrebbe chiesto di IGNORARE in toto le disposizioni contenute dal CCNL di riferimento – ovvero l’Accordo Successivo del 2001 che prevede espressamente l’erogazione del FUA sulla base del profilo contrattuale e dell’anzianità di servizio secondo le due fasce citate -, di IGNORARE le disposizioni normative vigenti che differenziano in maniera molto netta tra il Sistema di valutazione della performance – ai sensi del D.Lgs. 165/2001 che peraltro all’art. 45, comma 5 esclude l’applicabilità del sistema stesso al personale in servizio all’estero – e la valutazione ai fini FUA (sia per il personale di ruolo che per quello a contratto), vietandone qualsiasi contaminazione, e dulcis in fundo di IGNORARE il Testo Unico n. 81/2008 in materia di sicurezza sul posto di lavoro, introducendo la remunerazione per attività pericolose o dannose per la salute !
Al cospetto di simili segnalazioni della Funzione Pubblica – così riferite dall’Amministrazione, che tuttavia ha rifiutato di consegnarne copia alle parti titolate alla contrattazione – questa Sigla pretende non solo chiarezza, bensì anche un intervento ai massimi livelli per garantire la corretta applicazione della normativa in vigore sia in materia di valutazione della performance sia in materia di tutela dei lavoratori rispetto ad attività lavorative dannose per la salute.
La CONFSAL UNSA Esteri denuncia, infine, le modalità relative alla conduzione della trattativa in parola, che, dopo essere stata artatamente protratta nel tempo dalle Sigle Confederali, le quali hanno più volte stravolto il testo e perfino disertato la riunione conclusiva del 19.07.2011, salvo poi presentare durante l’ultimo incontro “innovative” proposte di modifica a carattere sostanziale – con supina sottomissione ed implicito avallo da parte dell’Amministrazione – è culminata in un Accordo non condiviso dalla Sigla maggiormente rappresentativa dei destinatari dello stesso!
Questo aspetto è – ahinoi – sintomatico della gestione delle risorse umane agli Esteri, purtroppo caratterizzata dall’assenza di un referente politico con delega al personale – usus presso tutti gli altri Ministeri -, il quale nella sua veste super partes si colloca al di fuori di qualsiasi conflitto d’interessi, garantendo imparzialità e terzietà nella trattazione delle questioni riguardanti i dipendenti della Farnesina.
La CONFSAL UNSA Esteri chiede fin d’ora che l’Amministrazione degli Esteri regoli in futuro l’assetto della contrattazione sulla distribuzione dei Residui Fua secondo termini e procedure innanzitutto corrispondenti a norme di legge, intervenendo altresì acchè le relazioni sindacali si sviluppino a tutti i livelli secondo le regole fissate e nella salvaguardia dei principi di imparzialità e neutralità.
Il nostro Sindacato non potrà in ogni caso accettare che, in occasione della contrattazione sull’Accordo sui Residui FUA 2011, si faccia uso del testo dell’Accordo 2010 quale base per l’avvio della futura contrattazione.
Roma, 07.11.2011
CONFSAL UNSA Coordinamento Esteri