Bye bye Silvio

Roma, 12 novembre. Tutto fa ormai pensare che questo sarà l'ultimo giorno di Silvio Berlusconi a capo del governo italiano. Ad accelerarne le dimissioni (per ora solo “promesse”) arriva in grande anticipo alla Camera la discussione sulla legge di stabilità. L'on. Antonio Borghesi, spiega le ragioni per cui l'Italia dei Valori non cadrà nella trappola e voterà “no” a una legge che non rilancia la crescita e lo sviluppo, ma segna la fine del regime in modo triste, con le ultime regalìe, come i 150 milioni di euro della “legge mancia”, e l'assistenzialismo alle categorie professionali protette.

Alle 16 sono iniziate le prime dichiarazioni di voto sulla legge, la cui approvazione è prevista intorno alle 18. Seguiremo su questa pagina l'evolversi del pomeriggio in parlamento, e su Twitter (account @idvstaff) aggiorneremo la nostra diretta con le voci dei protagonisti con il tag #byebyesilvio perchè comunque vada, oggi Silvio Berlusconi dovrà dimettersi. Il suo tempo è scaduto.
LA DIRETTA

Ore 21.41, Berlusconi si è dimesso.

Ore 21, Silvio Berlusconi è arrivato al Quirinale. Ad attenderlo, fuori dalla residenza del Capo dello Stato, una folla urlante di centinaia di persone che l'ha accolto al grido di “buffon”, “mafioso”, “a casa”.

Ore 19.30, dichiarazioni di Antonio Di Pietro (video qui sopra).

Ore 18.30, escono alcuni parlamentari tra cui Antonio Palagiano (IdV), Jean Leonard Touadi (Pd), Ignazio Messina (IdV), Ivan Rota (IdV), Santo Versace (Misto) e Stefano Pedica (IdV).

Ore 18.10, inizia il consiglio dei ministri. Sarà davvero l'ultimo di Silvio Berlusconi?

Ore 17.45, “per 17 anni Berlusconi ha sequestrato le istituzioni italiane, costringendo il Parlamento ad occuparsi di leggi ad personam e a garantirgli conflitti di interessi e impunità. Berlusconi ha distrutto ogni credibilità internazionale e si è rivelato del tutto inadeguato a fronteggiare la gravissima crisi finanziaria che attanaglia il nostro Paese. Il suo governo non ha promosso la crescita e ha lasciato aumentare a dismisura il debito pubblico, l’evasione fiscale e la corruzione”. Lo afferma in una nota il portavoce dell’Italia dei Valori, Leoluca Orlando, che aggiunge: “Da questa sera deve partire una grande operazione di rimozione delle macerie lasciate dal governo e di liberazione dall'imbarbarimento etico ed economico. L'opinione pubblica internazionale deve sapere che esiste un’altra Italia consapevole di dover liberare l'economia, la politica, il Paese dal berlusconismo e dalla sua soffocante cultura dell’appartenenza, che mortifica meriti e professionalità e ignora i bisogni dei cittadini”. “Occorre intervenire con rapidità, coerenza ed equità per evitare tanto la distruzione della ricchezza del Paese, quanto la sua capacità di produrre”, conclude Orlando.

Ore 17.30-17.40, approvati la legge di stabilità e il bilancio dello stato, il Pd si astiene, l'IdV vota NO compatta.

Ore 17.00, la dichiarazione di voto di Massimo Donadi a nome dell'IdV:

Oggi non finisce solo un’esperienza di governo terribile per il Paese, un governo che è stato latitante, che di fronte alla crisi è scappato, mostrando un’ignavia senza precedenti. Oggi finisce il ventennio di Berlusconi che ha rappresentato un'eclisse dei valori democratici e costituzionali. Finisce quel governo che ha fatto passare il principio in cui a contare era la regola del più forte, di una società ridotta a far west, di chi promette tutto e non mantiene niente, di chi crede che la tv sia padrona del mondo e del pensiero. Finisce l’epoca di chi ha portato indagati in Parlamento, di chi ha portato un indagato per mafia al governo del Paese. (leggi tutto)

Ore 16.15, dichiarazioni di voto sulla legge di stabilità.

Ore 13, Antonio Borghesi interviene alla Camera sulla legge di stabilitá. “Anche se il passaggio di questa legge segnerà la fine dell'era Berlusconi – sostiene Borghesi – non possiamo votarla perchè contiene tutto ciò contro cui ci siamo battuti. Anche solo la presenza della legge mancia, aggiunta l'altro ieri, a cui noi dell'Italia dei Valori ci siamo sempre sottratti, basterebbe a invalidare il testo. Ma qui, di concreto, non c'è nulla per lo sviluppo”.

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