Una vera pazzia affrontare la crisi planetaria se i sindacati in Italia dovessero promuovere gli scioperi generali!!!

Dalle notizie riportate dai giornali e telegiornali si presume che si sia creato un clima di moderato ottimismo relativa la missione compiuta da Berlusconi a Bruxelles, lo scorso mercoledi’ 28 ottobre.

E si ha la convinzione che una parte delle strutture organizzative italiane e soprattutto da coloro che s’ispirano in quanto indottrinati dal pensiero dello sproporzionato assistenzialismo generato ovviamente dalle forze politiche d’opposizione. Ed al tempo stesso l’emergere l’esigenza e sostenuta proprio da quella stessa classe politica di “sinistra,” che insistentemente invocano in questo critico periodo storico, un Governo “forte” o quanto meno autoritario. Ed e’ qui’ che si verifica la loro contraddizione, perche’ non son pronte e nemmeno intenzionate a rafforzare l’azione della politica italiana.

Queste forze d’opposizione al Parlamento Italiano, hanno scelto e non a caso questo momento, che ravvisano certe iniziative e segnali positivi, come dovrebbe agire e decidere il Governo per il bne del Bel Paese. Il Governo Berlusconi, piaccia o non piaccia e’ legittimato perche’ ha dimistrato piu’ volte che e’ retto dalla sua maggioranza.

Il Primo Ministro Italiano, presentandosi al Parlamento Europeo ha ricevuto consensi e credibilita’, per un’azione promossa dalle autorita’ dell’Unione Europea, che tutte le forze d’opposizione convinte che Berlusconi non avrebbe potuto convincere la sua strategia politica per un rilancio della crscita dell’Italia ed altri provvedimenti citati nella lettera d’intenti inviata a Bruxelles.

Le opposizioni tendenzialmente di sinistra che avrebbero dovuto riconoscere l’esito positivo della sua missione per avere trovato le opportune indicazioni come procedere meglio e con determinazione, anche a costo di dovere proporre leggi o norme che potrebbero risultare impopolari. Ed e’ piu’ che naturale sapere che cosa faranno i politici d’opposizione di sinistra e le tre piu’ grandi organizzazioni sindacali. Si percepisce sin da subito, una loro negativa risposta ed intenzionati a preparare un bel pranzo e cena condite da manifestazioni e scioperi generali. Non c’e’ che dire, questi metodi non poggiano su corretti binari che aiutino l’Italia e la democrazia.

La Societa’ Italiana che si dichiara democratica e consapevole nel rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, che e’ tenuta a tutelare a un principio inamovibile che si regge sul lavoro e nel caso specifico citato nell’Art. 4 della Costituzione: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Questo significa che le forze politiche della maggioranza e quelle d’opposizione hanno il diritto-dovere e soprattutto individuare le soluzioni che impongono in determinate situazioni e condizioni della Nazione anche a costo di dovere accettare compromessi. Che da un lato la rimozione delle leggi e norme frutto senza dubbio di una complicata burocrazia che non ha solo notevoli costi, ma ne rallentano il progresso dello sviluppo e di una migliore produzione. E dall’altro lato la garanzia e la sicurezza a coloro che al momento piu’ fortunati di far parte dell’organico produttivo nei comparti dell’industria, del commercio e del terziario. Ed a coloro meno fortunati, nel caso di necessita’dell’azienda in difficolta’, quindi costretti ad essere esclusi dal lavoro, perche’ in esubero, al tempo stesso dovrebbero essere garantiti con alternative di una nuova occupazione o quanto meno accompagnati da opportuni organismi legati al mondo del lavoro.

A questo punto, lo Stato dovrebbe organizzare ed avviare l’apertura di determinati cantieri di lavoro o corsi di specializzazione in altri mestieri, destinati a quelli momentaneamente senza lavoro, ma sostenuti con un minimo salario garantito, fino a quando lo sfortunato disoccupato, possa nuovamente rientrare nel mondo del lavoro.

Per ottenere risultati sulla base quanto sopra descritto, sono necessari gli opportuni dibattiti con l’intenzione e lo spirito costruttivo, perche’ quando ci si trova nei momenti di crisi, si deve cercare qualunque soluzione purche’ nessuno debba essere penalizzato.

E’ opportuno menzionare una delle storie dell’antica Roma. Potrebbe essere una parabola il discorso che ebbe a fare un eccellente Senatore, perche’ si calmasse il Popolo Plebeo ed essendo costituito da cittadini plebei si radunarono in una delle Piazze dell’allora capitale dell’Impero, protesto’ con forza contro le autorita’ Romane, l’obiettivo miro’ la rivendicazione di alcuni benefici e privilegi, caso contrario si sarebbero rifiutati a ritornasre al proprio lavoro, perche’ convinti, che a sacrificarsi di piu’ erano loro, in cambio di qualche beneficio, ma nessun privilegio. A quel tempo non manco’ la forza e la saggezza come risolvere questioni di carattere sociale, quindi il citato Senatore Romano, dotato di acuta intelligenza e sensibilita’ nei confronti del popolo si espresse con una semplice parabola: Quando i patrizi e plebei, si siedono a tavola, per consumare qualunque pasto, lo introducono nella bocca ed i denti con la funzione di masticare bene il contenuto opportunamente spezzettato, attraversa la gola e tali movimenti equivalgono a fatica oltre ad abbreviarne il tempo del pregustare cio’ ci e’mangiato, poi va direttamente nello stomaco e lo fa godere ed il cibo consumato lo trasforma in sangue per vivere ed il resto lo espelle perche’ non serve a nulla.

Ed il Senatore Romano disse a loro: La vostra protesta e’ come se la bocca rivendicasse privilegi che non potra’ ottenere e se decidesse a non masticare, lo stomaco non godra’ piu’ ed e’ la fine della sua vitalita’ e l’inevitabile decesso, ma la bocca con i denti subirebbero la stessa sorte. Quindi a ciascuno il suo, altrimenti la brutta sorte, la subirebbero tutti i patrizi e plebei.

Altrettanto si puo’ affermare che da quando il mondo e mondo, ci sono i ricchi ed i poveri, ed e’ anche onesto menzionare che una volta la differenza sociale tra chi era ricco o povero le loro distanze furono abissali, ma nel mondo in cui viviamo ed anche se si mettesse in conto questo periodo critico, la societa’ civile italiana, europea e nord americana, non si puo’ negare che gia’ esistono iniziative che in un modo o nell’altro aiutano la parte della societa’ piu’ debole.

Ovviamente tutti coloro che lavorano con l’acquisita congrua retribuzione in relazione la formazione culturale e maturita’ professionale, dirigenziale, lavori specializzati nelle varie categorie del settore delle amministrazioni pubbliche, private, delle finanze, dell’industria, delle costruzioni, del commercio e terziario, risulterebbero garantite sulla base dell’Art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, ma ora i fari sono puntati con maggiore attenzione e si teme possa essere il vero soggetto della discordia.

Il mondo del lavoro e’ molto complesso ed e’ necessaria una mini riforma, che sappia regolamentare a chi possa essere tolto ed a chi un contributo aggiuntivo. Questi problemi non si possono risolvere con i provvedimenti del “prendere o lasciare” ma intavolando seri accordi condivisi e seguiti da regolari dibattiti in parlamento ed in altre sedi piu’ opportune, con il necessario contributo di collaborazione delle tre piu’ importanti organizzazioni sindacali.

Le problematiche di valenza sociale e del lavoro si discutono e si risolvono con un Governo che abbia il consenso della maggioranza in accordo con l’opposizione e soprattutto abbiano il coraggio di agire con fermezza ed un giusto equilibrio a tutela delle parti interessate. Solo cosi’ l’Italia con questi ed altri contributi mirati a risolvere problemi legati all’economia e la finanziaria, superara’ la crisi che tutti si auspicano.

Boston, 30 ottobre 2011

On. Michele Frattallone,

presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, Inc. presidente della Galileo Legacy Foundation, Inc., consigliere del comitato esecutivo, tesoriere, presidente della commissione Cultura, Istruzione ed Immagine del Comitato degli Italiani all’Estero, della circoscrizione consolare di Boston, Stati Uniti.

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