Sottoscrivo il Manifesto del Sole 24 Ore per uscire dalla crisi

Il Sole 24 Ore ha cercato di identificare pochi punti qualificanti che potrebbero permettere all'Europa di fare un vero salto di qualità, disinnescare la crisi del debito sovrano e presentarsi ai partner a testa alta. Sottoscrivo anch’io questa sorta di “Manifesto per l’Europa” per uscire dalla crisi. Come scrivono oggi Daniele Bellasio ed Enrico Brivio “A torto o a ragione i mercati hanno dimostrato ieri di avere tuttora forti perplessità sull'efficacia delle misure italiane per il risanamento dei conti pubblici e il rilancio della crescita. E di certo sta in primo luogo alla politica italiana dare risposte chiare e incisive per fugare i residui dubbi, con la forza dei fatti. L'Italia sta pagando però anche un caro prezzo per l'incapacità europea di indicare soluzioni definitive alla crisi dei debiti sovrani”. E ancora “Non è bastato stabilire perdite del 50% per i creditori della Grecia, una ricapitalizzazione delle banche stimata in oltre 100 miliardi e un fondo salva-Stati potenziato fino ad avere una potenza di fuoco di oltre 1.000 miliardi ma in qualche misura ancora indeterminato”.

Ecco una sintesi dei 5 punti del Manifesto
1. GOVERNO ECONOMICO EUROPEO
Seguendo l'insegnamento dei padri fondatori dell'euro, fatto l'euro, bisogna fare il Governo dell'economia europea. Questo Governo dovrebbe essere il “guardiano della disciplina fiscale” e assicurarsi che gli obiettivi di bilancio e di riforma siano attuati. Di fatto ciò sta già avvenendo con il Patto di stabilità rafforzato. L'obiettivo dunque deve essere quello di accelerare un percorso già avviato e a buon punto.

2. PIU’ POTERI ALLA BCE
Bisogna stabilire che l'obiettivo principale della Bce non è più solo il mantenimento della stabilità dei prezzi, ma anche la tenuta del sistema economico-finanziario e il sostegno alla crescita. In questo modo, a poteri rafforzati, la Bce potrà continuare a intervenire sui mercati in un quadro giuridico più chiaro e con più strumenti, anche dopo che sarà entrato pienamente in vigore il fondo salva-Stati ampliato (Efsf, poi Esm).

3. EURO PROJECT BOND
Vanno varati gli Euro project bond per le infrastrutture e per la crescita: sarebbero un ottimo strumento per rendere più moderna e competitiva l'economia europea. E’ ora di accelerare i tempi di approvazione di questo strumento utile alla raccolta di finanziamenti finalizzati all'attuazione di progetti infrastrutturali, nella ricerca e nelle telecomunicazioni, come la banda larga.

4. EURO UNION BOND
Serve un nuovo tipo di Eurobond, ovvero di un strumento capace non soltanto di raccogliere finanziamenti per singoli progetti o grandi opere (Euro Project Bond) ma anche di sostenere i Paesi in difficoltà e di garantire a tutti i Governi la possibilità di finanziarsi sul mercato a costi accettabili attraverso emissioni obbligazionarie comuni. La creazione degli Euro Union Bond, emessi da un Fondo finanziario europeo (Ffe), a sua volta costituito dalle riserve auree dei Paesi membri e da obbligazioni e azioni di società pubbliche, favorirebbe la riduzione degli spread, limitando fortemente gli eccessi della speculazione e dunque rafforzando la stabilità dell'Eurozona.

5. MERCATO UNICO DEL CREDITO
Il mercato unico va pienamente attuato nel settore del credito, soprattutto in un periodo di limitata liquidità e di paura di stretta creditizia come l'attuale. Il mercato del credito è oggi molto segmentato anche per i vincoli imposti dalle autorità nazionali, con ricadute negative per le banche, i consumatori e le imprese, che non possono godere dei benefici di una reale concorrenza sul mercato europeo del credito. Non possiamo avere una moneta unica ma non un mercato unico dei sistemi bancari

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