Lienziamenti: attenzione alla violenza omicida

Licenziamenti, Sacconi teme una violenza omicida. Ichino(Pd) al premier: “Collaboriamo”

La polemica sui licenziamenti si mantiene molto calda, anzi, per il ministro Sacconi c'è il rischio che i toni forti facciano da battistrada ad atti di violenza grave. “Ho paura ma non per me perchè io sono protetto, bensì per le persone che potrebbero non essere protette e diventare bersaglio di violenza politica che nel nostro paese non si è del tutto estinta”, ha detto il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, intervistato sui temi delle riforme del mercato del lavoro.Un tema che ha visto un intervento in prima pagina su 'Libero', di Pietro Ichino, senatore del Pd, ha proposto a Silvio Berlusconi, con una lettera al direttore Maurizio Belpietro, di lavorare insieme per “cambiare insieme l'articolo 18”, quello che regola il licenziamento dei dipendenti per giusta causa. “L'articolo 18 è superato – ha esordito il giuslavorista – Il governo vuole riprendere il mio disegno di legge? (presentato da Ichino due anni fa in Senato insieme ad altri 54 senatori dell'opposizione ndr.) Se fa sul serio è giusto appoggiarlo. Oggi la metà dei lavoratori non è protetta: ci vogliono nuove garanzie”.Ma la polemica sul tema dei licenziamenti è stata riacutizzata ieri dallo studio della Cgil di Mestre (associazione artigiana) secondo cui la disoccupazione sarebbe potuta salire oltre l'11% se in questi ultimi anni di crisi economica fosse stato in vigore il provvedimento annunciato dal governo nella lettera che il premier Silvio Berlusconi ha portato all'Europa.Valutazioni del tutto infondate secondo il ministro del Welfare Maurizio Sacconi. E' una stima “destituita di ogni fondamento”, ha commentato il ministro sottolineando come l'associazione degli artigiani di Mestre è guidata dal “candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Veneto”.Ma ad attaccare gli intenti del governo in materia di licenziamenti ci ha pensato anche Gianfranco Fini: “Se come mi sembra di aver capito si tende soltanto a favorire la possibilità di licenziare, corriamo il rischio di veder moltiplicare un tasso di disoccupazione che da qualche anno a questa parte sta crescendo e che riguarda in particolar modo un'area del Paese”, ha detto il leader di Futuro e Libertà, Fini.
30 ottobre 2011Redazione Tiscali

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