Da indignati a sdegnati. Questo è l’aggettivo più corretto per descrivere lo scempio del quale è stata vittima Roma lo scorso sabato 15 ottobre. Il corteo degli indignati, nato per protestare fortemente contro il Governo, la sua politica e una finanziaria che non fa per niente sperare in vista del futuro, a fine giornata ha cambiato veste trasformandosi in manifestazione degli sdegnati. Se a inizio corteo tutte le ragioni stavano dalla parte dei giovani, dopo i violenti scontri, i danni gravi e irreparabili, compresa una Madonnina distrutta, la classe giovanile si ritrova ancora una volta penalizzata e nel peggiore dei modi. Esenti da colpe, fatto scontatissimo, tutti coloro che fin dalle prime ore della mattina hanno voluto essere nelle piazze per protestare con toni calmi, pacati, prendendo le distanze dai facinorosi. Non esenti da colpe invece chi ha avuto l’idea, tutt’altro che brillante, di ordinare un maggiore schieramento di forze dell’ordine nei pressi dei palazzi istituzionali, piuttosto che schierarle lungo il corteo, fatto lamentato da numerosi cittadini e manifestanti pacifici presenti lungo la manifestazione. I disordini di San Giovanni sono scoppiati in punti dove non vi erano presenti numerosissime camionette di polizia e carabinieri. I due carabinieri presenti dentro la camionetta bruciata, sono scampati alla morte solo per la loro grande prontezza e, dopo l’incendio della palazzina nel quartiere Manzoni, bisogna veramente fare il pellegrinaggio anticipato al Divino amore e ringraziare se qualche altro palazzo non è stato preso di mira o dato alle fiamme. Ora le istituzioni, dal governo fino al nostro ministero delle finanze, senza tralasciare il comune di Roma, dovranno fare i conti con chi bussa per battere cassa: i proprietari di macchine distrutte, negozi saccheggiati, compresa la storica Coin della Piazza di San Giovanni, non staranno certo a guardare e a chinare la testa di fronte al danno biologico da lucro cessante che hanno subito. E’ obbligo risarcire, giustamente e subito, chi si è ritrovato con i propri beni divelti, ma poi chi sarà a rimetterci per via di questi ignobili atti vandalici? I cittadini contribuenti, visto il sicuro e matematico aumento delle tasse. Lo Stato dovrà pur andare a prendere da qualche parte i soldi che dovrà sganciare per ripagare le vittime dei black block “Cari italiani preparatevi a mettere ancora una volta le mani al portafoglio, bisogna consumare un bel carnet di assegni”.
Marco Chinicò